Roma, 4 gen. (Adnkronos) – ”Il fenomeno della globalizzazione ha reso il mondo sempre più piccolo, così anche quello che succede lontano ci riguarda. E non possiamo non prestare attenzione a quello che succede nel Sud del mondo. Questo documentario racconta la condizione femminile in quelle aree del mondo, e come alcune cose, da noi scontate, lì non lo siano”. Paolo Ruffini, direttore di Raitre, ha presentato così, questa mattina a Roma, ”Piccole Donne” lo speciale di ”C’era una volta” di Silvestro Montanaro, che andrà in onda il 6 gennaio, alle 23.10, sulla terza rete Rai.
”Sono nato in una generazione che ha vissuto il fenomeno del femminismo, e ho avuto la fortuna di girare il mondo -ha detto Silevstro Montanaro, autore del documentario-. Viaggiando ho capito che le donne pagano sempre il prezzo più alto dei conflitti. E nel Sud del mondo la loro condizione di vita è molto diversa da quella dell’occidente, sembrano quasi appartenere a un altro pianeta. Sono donne che non hanno nessun diritto, neanche quello di vivere, anzi, di sopravvivere”.
”La globablizzazione -continua Montanaro- ha lasciato questo universo femminile, ancora più fragile, indietro. Ma nello stesso tempo ha permesso loro di guardare con gli occhi della propria miseria, attraverso i mass media, la possibilità di una vita negata”. Sono donne che si battano per migliorare le loro condizioni di vita, ma guerre, sfruttamento del loro lavoro, mercificazione dei loro corpi, turismo sessuale, fanno regredire non solo la loro vita manegano anche quanto conquistato dalle donne del nostro mondo. ”Il modello di donna ormai imperante è quello di una donna ‘oscenamente’ bella e perfetta. Ed è un modello che passa a valanga. Le giovani donne, nel mondo intero, sono disposte a tutto per seguire questo modello, con conseguente perdita di tutte le battaglie finora condotte per maggiori diritti alle donne”, prosegue Montanaro.
”L’abbiamo intitolato ‘Piccole Donne’ perchè speriamo, che come nel film, queste piccole donne crescano. Ma il sospetto è che le donne stiano tornando a essere piccole. Questo documentario vuole essere una affettuosa provocazione nei confornti delle donne del mio pianeta, che forse troppo presto hanno tirato i remi in barca. La battaglia per il protagonismo femminile può essere utile a tutti. Oggi se ne sente la mancanza” ha spiegato l’autore.
A ”Piccole Donne” è legata una campagna di solideriatà patrocinata dal Segretariato Sociale Rai, dalla Comunità di Sant’Egidio, dagli Istituti Missionari, dall’Archivio Disarmo, dalla Scuola di Giornalismo di Bologna, dall’Ordine Nazionale dei giornalisti, e dalle Acli. I proventi di questa campagna saranno destinati alla Onlus ”Carlos Cardoso”, intiolata al giornalista mozambicano trucidato alcuni anni fa mentre svolgeva la sua professione di denuncia del malgoverno nel proprio paese. La Onlus si prefigge, tra le altre cose, la costruzione di tre scuole di giornalismo in altrettante zone strategiche dell’Africa e di un’agenzia di informazione africana affinchè, come dice Silvestro Montanaro, ”l’Africa si racconti da sola”.
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