(ANSA) – ROMA, 1 FEB – Fernanda Contri e’ l’ unico giudice donna nella storia della Consulta. Nata a Ivrea nel 1935, avvocatessa a Genova, e’ stata nominata dal Parlamento al Csm nel 1986, dove ha fatto parte del Comitato Antimafia ed e’ stata vicepresidente della commissione disciplinare. Il 28 giugno del 1992, durante il Governo Amato, e’ stata nominata segretario generale della Presidenza del Consiglio dei ministri. Dall’aprile del 1993 al 10 maggio dell’ anno successivo e’ stata ministro degli Affari Sociali del Governo Ciampi. Il 4 novembre 1996 e’ stata nominata giudice costituzionale dal presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro.Il 14 dicembre scorso, prima volta nella storia della Repubblica italiana, aveva presieduto l’udienza pubblica della Corte Costituzionale in qualita’ di giudice piu’ anziano di nomina e di eta’. Tocco’ a lei sedere sullo scranno piu’ alto dell’aula perche’ era il giudice piu’ anziano di nomina e di eta’ e perche’ il presidente della Corte, Valerio Onida, non aveva preso parte all’udienza, come abitualmente succede ai giudici vicini alla scadenza del mandato.Aprendo l’ udienza pubblica, Fernanda Contri rivolse un implicito appello per una maggiore presenza delle donne nella Corte Costituzionale. ”Non sfuggira’ ai presenti – disse – che solo dopo poco meno di cinquant’anni spetta per la prima volta questo onore e questo onere a una donna. Non intendo fare commenti in proposito. Voglio pero’ ricordare una frase che piu’ volte ho sentito ripetere da due altissimi valenti magistrati, purtroppo non piu’ viventi, con i quali ho diviso le fatiche di un duro Csm. Entrambi ricoprirono con onore e saggezza l’alta funzione di primo presidente della Corte di Cassazione: Antonio Brancaccio e Vittorio Sgroi. Dicevano: ‘Le istituzioni prive di donne o nelle quali la presenza femminile e’ assai scarsa sono indice di una democrazia non perfettamente compiuta’”

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