Henry - Consulta delle Donne Wanda Montanelli
A cura e traduzione di Maddalena De Leo
Albus Edizioni – www.albusedizioni.it
Narrativa romanzo – Collana Classica . Pagg. 144
ISBN: 978-88-96099-11-7

Le sue passioni erano forti di natura e l’immaginazione era in lui come una febbre. Insieme esse agivano in maniera selvaggia, specialmente quando il delirio dell’ubriachezza le frustava a un galoppo che persino i cavalli dell’Apocalisse quando si scagliavano su Armageddon avrebbero emulato invano. Si parlava di lui ovunque a causa dei suoi eccessi. La gente li commentava con costernazione; gli stessi eroi del diciannovesimo alzavano le mani e gli occhi dinanzi a qualcuna delle sue imprese esclamando: «Dannazione! Ciò va oltre ogni limite!».

Per la prima volta in traduzione italiana, il romanzo redatto nel 1839 rappresenta, per quel che concerne la prosa di Charlotte Brontë, l’acme del processo creativo preparatorio che dovette poi confluire nella sua successiva brillante attività di scrittrice.
Il racconto appartiene al ciclo di Angria, grande saga immaginaria inventata nell’Ottocento dalla giovane autrice inglese in collaborazione con il fratello Branwell negli anni dell’adolescenza e nella quale i giovani autori riversarono molto del proprio vissuto e del loro forte legame.
Bellissimo è proprio nel capitolo undicesimo questo passo, in realtà amaramente riferito al carattere di Branwell: …come un bambino, aveva inseguito per tutta la vita l’arcobaleno, e in quali abissi profondi questa ricerca l’aveva precipitato! Quanto spesso lo aveva distolto dai più seri propositi!
In maniera speculare Elizabeth Hastings, poco appariscente e preoccupata del proprio modesto aspetto fisico contrapposto alla bellezza delle precedenti eroine di Angria, anche insofferente all’insegnamento, riflette la personalità stessa di Charlotte autrice e donna. Molto bello il modo in cui la voce narrante cerca di entrare nei pensieri della protagonista descrivendola in un momento nel racconto in cui è sola con se stessa: Non saprei dire se in quel momento i suoi pensieri fossero tristi o gai; ma sicuramente erano molto assorti perché ella aveva dimenticato cielo e terra e ogni cosa che le era intorno, grazie al fascino in cui essi l’avvolgevano.
Il lungo racconto, anche se ambientato nel XIX secolo, affronta temi e conflitti morali di grande attualità e attraverso la caratterizzazione attenta dei suoi tre personaggi principali contribuisce ad aggiungere nuova luce alla fama ormai immortale della Brontë, scrittrice appassionata, capace di esprimere una tensione emotiva che non conosce cedimenti nel corso della narrazione.
Corredato da un’esauriente introduzione, il libro cerca di rendere al meglio nella nostra lingua, attraverso una traduzione puntuale e pedissequa dall’inglese, il pensiero creativo che è alla base del testo.

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