Erica Arosio racconta nel suo primo libro come cambia la vita “perfetta” di una donna quando incontra la passione. Un romanzo che mischia tanti generi, anche quello erotico. Ne parliamo con l’autrice di Liana Messina
Francesca è una donna di oggi, una di quelle che vuole e ottiene tutto: un matrimonio riuscito, un marito amico e complice, i figli, una carriera brillante. Insomma una vita perfettamente controllata (fin troppo): finché sulla sua strada non incrocia ‘l’uomo sbagliato’, quello con cui non ha niente in comune ma che le fa provare la paura, la passione, l’estasi. Ovviamente finirà male ma evitarlo è impossibile. Il primo romanzo di Erica Arosio, (giornalista, lettrice accanita di libri, cinefila), comincia da lì, ma mescola tantissime altre cose, l’ambiente della Milano borghese, la Puglia, una trama thriller, 5 generazioni di donne che dirigono un’impresa. Tutto condito con un tocco di eros al femminile.
Nel tuo romanzo c’è un po’ di melò, un giallo, un pezzetto di femminismo, e bel po’ di sesso: tu lo definiresti un romanzo erotico?
Non proprio, anche se l’eros è una parte importante, la spinta iniziale: diciamo che sono partita da un’idea, quella di far battere il cuore al lettore. Una cosa che a me piace e che però non trovo tanto spesso: l’ho sentita in qualche film oppure in qualche noir. Ma è rara. Volevo raccontare proprio quello, il perché i due protagonisti non possono evitare di rovinarsi la vita l’un l’altro.
Insomma, l’incontro fatale, che però secondo te parte sempre dall’attrazione fisica
Sì, però per arrivare a una passione molto più totale. Quando incontri qualcosa di così sconvolgente non puoi prendere e andartene, che tu sia italiana e lui viva in Patagonia, che tu sia sposata e lui anche, qualunque ostacolo o differenza ci sia che renda quello l’uomo sbagliato, tu non puoi dire di no perché dentro di te preme troppo. Il romanzo segue quel percorso, quale strada prendi dopo il trasporto fisico.
Infatti hai scelto di mettere come prologo una scena decisamente ‘hot’: che reazioni hai avuto?
Con mia grande sorpresa, molti si sono quasi scandalizzati, o almeno sono rimasti sorpresi: anche fra gli amici, insospettabili, sia donne che uomini, si sono dimostrati piuttosto moralisti. Non so se non se l’aspettavano da me in particolare , oppure tout court da una donna…
Nonostante tu sia una donna, sembra quasi che tu entri di più nella fisicità di Riccardo che in quella di Francesca…
Perché lui è un uomo di profonda carnalità: non ha paura di darsi a lei, è il classico maschio alfa sicuro di poter controllare totalmente la propria sessualità, e quello che ci sta intorno. Anche se poi vedremo che si sbaglia. Attraverso il suo modo di fare l’amore, mostro quel meccanismo maschile di desiderio di possesso: che però non è come si pensa stupidamente, solo possesso fisico. Quel genere di uomo vuole impossessarsi della tua anima, carpire i tuoi segreti, farti abbassare le difese e farsi raccontare tutto, che cosa è stato della tua vita, cosa vuoi davvero, per arrivare poi alla radice dei tuoi desideri, delle tue paure. In Riccardo mi sono divertita a mettere un condensato di uomini che ho incontrato, veri o fittizi, nella vita o sullo schermo e nelle pagine dei romanzi. C’è un po’ di Belmondo di ‘All’ultimo respiro’, un po’ del profilo greco di Cassel, un tocco dei gesti virili di Marc Ruffalo in ‘In the cut’.
C’è uno scrittore a cui diresti di esserti ispirata?
Più che uno scrittore un film: se devo scegliere, direi ‘Ultimo tango a Parigi’ di Bertolucci. È l’incontro con lo sconosciuto. Non il Principe azzurro, ma l’Avventuriero, il ribelle, quello pericoloso. E poi quel che succede, succede, il bello è quello. (Ediz.2012)
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