Sarà presentato giovedì 22 maggio alle 21, in Cantina, il volume di Alessandro Abrate dedicato alla tumultuosa esistenza di Ester Teresa Ferrero, clavesanese classe 1853. Attrice, cantante, danzatrice e avventuriera, il suo motto fu “Aimer et se taire”: cioè ‘amare e tacere’ (ma anche ‘Amare Ester’). Oltre all’autore interverranno l’editore Alessandro Dutto, e il direttore di Clavesana, Anna Bracco.
Di vite come la sua, oggi, non se ne vivono più. Perché non ci ne sono le circostanze, né il contesto. E, forse, nemmeno la tempra. E la vita di Ester Teresa Ferrero, nata a Clavesana nel 1953, autentica donna fatale, di straordinario fascino e bellezza, attrice, cantante, danzatrice e avventuriera, fu davvero eccezionale.
La racconta, in un libro – “L’avventurosa vita di Ester Teresa Ferrero”, Araba fenice edizioni, € 16,00, www.arabafenicelibri.it – che verrà presentato giovedì 22 maggio alle 21 con ingresso aperto al pubblico presso il salone della cantina di Clavesana in Borgo Madonna della Neve 19 a Clavesana (CN) – www.inclavesana.it, Alessandro Abrate, scrittore cuneese che ha dedicato alla ricostruzione della storia ben otto anni di ricerche, visite, indagini.
La Ferrero morì a Torino, dignitosamente povera e ferventemente religiosa, nel 1941, racconta Abrate, dopo un’esistenza che, agli occhi dei suoi contemporanei e forse anche della gente di oggi, si potrebbe definire peccaminosa. “Aimer et se taire” era il suo motto, una frase che vuol dire ‘amare e tacere’, ma anche, in anagramma, “amare Ester’.
I fatti della vita la portarono a muoversi tra le capitale d’Europa e la corte egiziana, visto il suo volto fece breccia nel cuore di Ismail Pacha, Kedivé d’Egitto, costruttore del Canale di Suez e committente dell’Aida di Verdi. Fu proprio in occasione della prima rappresentazione dell’Aida al Cairo che Ester, allora diciottenne, sebbene apparisse solo come comparsa fu notata dal Viceré d’Egitto. Di qui la sua fortuna, una vita in ascesa, il successo. Una donna disinibita, che coraggiosamente non rinnegò mai il suo passato.
“Quella che ho scritto è una sorta di biografia romanzata. Ho raccolto informazioni, documenti, testimonianze, fotografie che la ritraggono, ho sfogliato i suoi libri e ho toccato gli oggetti a lei appartenuti”, spiega Abrate. “E ho visto la sua casa nella sempre amata Clavesana, dove alcuni ambienti sono rimasti come al tempo in cui qui viveva ‘la ballerina’: ad esempio l’atrio, in cui Ester è dipinta nelle sembianze di Venere, o la cappella in cui la pala d’altare la raffigura nelle vesti di Santa Teresa”.
Nel Museo storico-etnografico e di tradizione del Comune di Clavesana che si trova nell’antico Palazzo Comunale, al secondo piano, è stata sistemata una parte di documenti e fotografie d’epoca, che spaziano dalle capitali d’Europa ai nuovi orizzonti culturali di Asia e Africa, della mostra “Ester, la ballerina di Clavesana”, allestita nella Sala consigliare nel settembre 2001, in occasione dei sessant’anni dalla morte di Ester Teresa Ferrero.
Alessandro Abrate, storico dell’arte, è insegnante all’Accademia di Belle Arti di Cuneo e si occupa dell’organizzazione di mostre ed eventi culturali. Autore di libri e pubblicazioni, collabora a riviste e periodici, approfondendo soprattutto argomenti legati all’arte ed alla valorizzazione dei beni Culturali piemontesi.
L’Araba Fenice Edizioni nasce a Cuneo nel 1991 con lo scopo – dichiarato già nel nome – di far rinascere libri importanti, ma dimenticati dall’editoria di largo consumo. I volumi della casa editrice, impegnata nell’editoria di riscoperta del territorio, della letteratura e delle tradizioni piemontesi sono acquistabili presso la Dolcetteria di Cantina Clavesana, online (www.arabafenicelibri.it ) e in libreria.
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Daniela Mugelli / press@ali-comunicazione.com
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