Nadia Angelini in questa opera riunisce la sue polarità di abile romanziere e di indefessa ricercatrice, per indagare nell’animo umano di figure femminili, che hanno provocato una grande frattura emotiva fra se stesse e la società. Le mostruosità che l’Angelini narra, vengono attraversate da un senso di dovere civico volto alla comprensione che questa donna, fra le donne, tenta di nominare, sospendendo qualsiasi giudizio, né soffermandosi su facili psicologismi. Sono i gesti che contano in queste storie e Nadia mette a disposizione la sua creatività di madre e scrittrice per raccontarle”
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