di Felice Laudadio

pug - CONSULTA FEMMINILE PUGLIESE: DUE ANNI DI LOTTE E DI PRESSING

BARI. “Siamo determinate ad agire, non ad apparire. Vogliamo il riconoscimento dei diritti delle donne, i nostri diritti”. La Consulta regionale femminile della Puglia ha rinnovato la compagine e doppiato la boa del primo decennio del 2000, nel segno della continuità di un impegno di rappresentanza delle associazioni e soggetti che si battono per la parità di genere. Opera da diverse legislature – la legge istitutiva è del 1980 – ed ha presentato il bilancio delle attività del biennio 2009-2010. E’ riassunto in una nitida pubblicazione, che fa il punto di quello che è stato fatto, propone relazioni e contributi e si muove nel solco dei fascicoli realizzati dal 2007. Una testimonianza del rilievo di quanto realizzato dal movimento “rosa” è venuta dai presidenti del Consiglio regionale che si sono avvicendati nella primavera 2010.

“Questo libro è una storia, quella di un impegno svolto con passione, secondo un’eredità tesa a superare problemi ed ostacoli ai diritti alle pari opportunità”, ha detto Pietro Pepe. Nelle battaglie al femminile “ricorre l’invisibilità”, secondo l’attuale presidente del Consiglio, Onofrio Introna. “Si è svolta nel silenzio la lunga marcia delle donne per assicurare una presenza e un contributo fondamentali”. Introna ha affrontato i nodi legislativi che dovranno favorire l’emancipazione e la valorizzazione paritaria di genere, nella società come nel lavoro quanto nelle assemblee rappresentative. “Non tutte le giunte regionali – ha osservato – realizzano la perfetta parità tra uomini e donne come ha fatto la Puglia e come si appresta a fare Pisapia a Milano”. “Continueremo a lottare finchè i nostri diritti non saranno riconosciuti pienamente”, è la combattiva dichiarazione d’intenti della presidente della Consulta femminile Anna Maria Carbonelli Quaranta. “Non interromperemo le nostre battaglie per ottenere leggi adeguate, con la passione tipica delle donne, l’impegno costante che le distingue e la collaborazione indispensabile delle Istituzioni”. (18 Giugno 2011)

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