Non solo donna ma soprattutto di un`età inferiore a 50 anni.
Sono queste le prime caratteristiche che risaltano leggendo il profilo del nuovo giudice della Corte costituzionale scelto ieri dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano in sostituzione della compianta professoressa Maria Rita Saulle, scomparsa lo scorso lùglio all’età di 76 anni dopo una lunga malattia.
Si chiama Marta Cartabia, ha 48 anni, è ordinario di diritto costituzionale all`Università di Milano-Bicocca ed è tra i più giovani giudici e tra le rare donne che la Consulta abbia mai avuto in mezzo secolo di storia.
Naturalmente il capo dello Stato l`ha scelta valutando il suo solido curriculum soprattutto nel campo del diritto internazionale e nel settore dei diritti fondamentali così come erano esperte la Saulle e Fernanda Contri, prima giudice donna della Corte.
La Cartabia si era laureata nel 1987 con il costituzionalista (e poi presidente della Consulta) Valerio Onida e ieri ? emozionata alla notizia ? ha ringraziato il presidente della Repubblica «per la fiducia» e per l`«atto generoso e coraggioso». Sarà al Quirinale il prossimo 13 settembre per il rito del giuramento insieme all`altro neo-giudice, Aldo Carosi, eletto dalla Corte dei Conti dopo la scadenza del mandato di Paolo Maddalena.
Marta Cartabia continuerà a essere l`unica donna in una Corte tutta al maschile che, però, non è ancora tornata al suo plenum: manca il giudice di nomina parlamentare in sostituzione di Ugo De Siervo. È dallo scorso giugno che maggioranza e opposizione non riescono a trovare un accordo e per tutta l`estate -prima che la manovra occupasse a tempo pieno il Parlamento e la politica- è stato un susseguirsi di voti andati a vuoto.
Molto conterà questa nomina che la politica leggerà con i suoi occhi, cioè, dandole una connotazione di -destra- o di -sinistra- e dunque condizionando ancora di più la prossima elezione. Di certo il Pdl e Silvio Berlusconi in primis saranno molto attenti alla composizione della Consulta visto il ruolo che ha nella decisione della legittimità dì leggi come è stato per il lodo Alfano o il legittimo impedimento.
Sposata e con tre figli, Marta Cartabia, non solo è la terza donna ad aver occupato un ruolo così alto nelle istituzioni ma è anche tra i giudici più giovani. Per trovare suoi colleghi con meno anni di lei bisogna andare indietro negli anni, ai quarantenni Aldo Sandulli, Francesco Paolo Bonifacio e Antonio Baldassarre.
Il capo dello Stato ha a lungo meditato la sua scelta optando per la Cartabia soprattutto per la sua esperienza sui temi dell`integrazione dei sistemi costituzionali europei e nazionali, così come sulla materia dei diritti fondamentali nella loro universalità. Dal 2008 professore ordinario di diritto costituzionale alla Facoltà di Giurisprudenza dell`Università di Milano-Bicocca, Cartabia può vantare un solido curriculum, con tanto di incarichi in Italia e partecipazione a corsi internazionali in Francia e negli Stati Uniti.
«Esiste un diritto costituzionale europeo?», questo il titolo della sua laurea che appare tanto più attuale in questi giorni in cui l`Europa mostra tutte le sue difficoltà e incertezze.
Dal 1993 al 1996, è stata ricercatrice a Milano prima di diventare professore associato di istituzioni di diritto pubblico alla facoltà di Economia dell`Università di Verona e poi assistente di studio alla Corte costituzionale dell`allora giudice Baldassarre. Numerosissimi i suoi incarichi accademici, istituzionali e scientifici. Tra questi ultimi, più recentemente figura l`Inaugural Fellow Straus Institute for Advanced Study in Law and Justice, presso l`Università di New York.
In serata sono arrivati gli auguri e le felicitazioni del presidente del Senato, Renato Schifani, mentre le parlamentari danno un plauso ?bipartisan? a una scelta innovativa nel panorama politico-istituzionale del nostro Paese. «Un atto generoso e coraggioso», proprio come l`ha definito la neo-giudice.
http://donnedellarealta.wordpress.com
Consulta, Napolitano sceglie Marta Cartabia
Terzo giudice donna della Corte, esperta di diritto internazionale
Il Capo dello Stato, Giorgio Napolitano, ha scelto il nuovo membro della Corte costituzionale: un giudice esperto di diritto internazionale, un giudice donna e nemmeno cinquantenne. Quarantotto anni, sposata e con tre figli, Marta Cartabia è destinata a essere il terzo giudice costituzionale donna nella storia di Palazzo della Consulta dopo Fernanda Contri e dopo Maria Rita Saulle, il magistrato scomparsa lo scorso luglio dopo una lunga malattia che non le ha consentito di portare a termine il suo mandato novennale alla Corte e che la Cartabia andrà a sostituire. La Cartabia è stata scelta per sedere nel consesso delle 15 ‘toghe’ che decidono della legittimità delle leggi e che dirimono i sempre più frequenti conflitti tra poteri dello Stato.
DONNA, GIOVANE, CON SPECIALIZZAZIONE INTERNAZIONALE. Giorgio Napolitano non solo ha fatto cadere la sua scelta nuovamente su una donna esperta in diritto internazionale, ma ha anche optato per una professoressa giovane (per trovare giudici con meno anni di lei bisogna tornare indietro negli anni, ai quarantenni Aldo Sandulli, Francesco Paolo Bonifacio e Antonio Baldassarre). E ancora: Napolitano ha considerato anche la sua attività di autrice e studiosa particolarmente impegnata sulla tematica dell’integrazione dei sistemi costituzionali europei e nazionali, così come sulla materia dei diritti fondamentali nella loro universalità.
«UN ATTO GENEROSO E CORAGGIOSO». «Ringrazio per la fiducia. È stato un atto generoso e coraggioso», si è limitato a commentare la neo giudice, il cui giuramento è programmato al Quirinale per il 13 settembre. Dal 2008 professore ordinario di diritto costituzionale alla facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Milano-Bicocca, Cartabia annovera un denso curriculum, con tanto di incarichi in Italia e partecipazione a corsi internazionali in Francia e in Usa. Si è laureata nel 1987 all’università di Milano, con una tesi dal titolo «Esiste un diritto costituzionale europeo?».
TRA ONIDA E BALDASSARRE. A farle da relatore Valerio Onida, che di lì a qualche anno sarebbe diventato giudice e poi presidente della Corte Costituzionale. Dal 1993 al 1996, anni in cui farà la ricercatrice a Milano prima di diventare professore associato di istituzioni di diritto pubblico alla facoltà di Economia dell’Università di Verona, sarà assistente di studio alla Corte Costituzionale dell’allora giudice Baldassarre. Numerosissimi i suoi incarichi accademici, istituzionali e scientifici. Tra questi ultimi, più recentemente figura l’ Inaugural fellow straus institute for Advanced Study in Law and Justice, presso l’Università di New York.
IL CASO RUBY-GATE. In una Corte a più riprese attaccata e che presto dovrà esprimersi su altre questioni spinose riguardanti il premier (l’ammissibilità, il prossimo 5 ottobre, del conflitto sollevato dal governo sul processo, e in seguito anche sul merito del ricorso della Camera per il Ruby-gate) la scelta del Capo dello Stato è stata a lungo meditata. Per una intera estate.
http://www.lettera43.it
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