di Luca Marcolivio
Per chi come me non è esperto di linguaggi e contenuti storici, la lettura di “Contro Garibaldi” del giovane Luca Marcolivio per Vallecchi Edizioni scorre liscia come l’olio, ricca come è di aneddoti e curiosità (valga per tutti il capitolo dedicato agli amori del Nostro Eroe). E ciò è dovuto alle numerose abilità di Luca che, pur nascondendosi nell’introduzione dietro l’avverbio modestamente, dimostra di essere un abile narratore.
I predecessori illustri conoscitori di storia che l’Autore spesso cita come autorevoli fonti e punti di riferimento sono, tra gli altri, Indro Montanelli e Giovanni Spadolini (Gli uomini che fecero l’Italia, Longanesi, 1993).
L’amore per Garibaldi da parte dello storico Giovanni Spadolini è noto a tutti. Tuttavia, lucidamente asseriva di amare: “Un Garibaldi fuori da ogni grandezza statuaria, un Garibaldi rivisitato nei suoi slanci e nei suoi abbandoni, nelle sue miserie e nelle sue collere, nelle sue grandezze e nei suoi limiti. E una particolare attenzione al Garibaldi politico, al Garibaldi postunitario, al Garibaldi che anima la Lega della democrazia e prefigura i tempi del partito radicale e influenza il corso del repubblicanesimo italiano.”. Già poneva, insomma, in qualche modo le basi per il libro di Luca.
Lo stile curato e impeccabile del libro consente, come già detto, una piacevole lettura; le fasi della vita del grande condottiero sono minuziosamente documentate e intriganti. E allora via, scopriamo tutto quello che la scuola, come sempre fa, non ci ha detto e lanciamoci in ciò che Luca ci dice con occhio smaliziato, cominciando – e proseguendo poi rigorosamente in ordine cronologico – dalla nascita in quel di Nizza del Nostro Eroe e continuando attraverso il suo amore per la navigazione, ma anche per le bettole e per il gentil (e facile) sesso (p. 23), l’incontro storico con Mazzini (due facce della stessa medaglia, p. 29), i soggiorni a Rio de Janeiro, in America Latina, l’incontro con Anita, l’esperienza dei Mille (l’armata brancaleone, p. 103) ecc. ecc. Non si tratta di scrivere ancora una volta una biografia di Garibaldi, ma di rivedere una figura altamente stereotipata.
Marcolivio non è tenero con Garibaldi (un “male necessario”, una “bomba a orologeria”) definito di volta in volta arrivista, approssimativo, velleitario, voltagabbana, mangiapreti, auto celebrativo, narciso, furbo e chi più ne ha più ne metta. Ma nonostante gli intenti, e grazie proprio a lui, scopriamo anche un Garibaldi pacifista, socialista, europeista, ambientalista, animalista e…. scrittore!
Quella di Garibaldi fu vera gloria? Leggete il libro e scegliete da che parte stare…
Fausta Genziana Le Piane
(1) Giovanni Spadolini, Gli uomini che fecero l’Italia, Longanesi,1989, p. 150
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