Le cifre rese note a seguito dell’attivazione del numero verde contro il bullismo fanno luce su un fenomeno che spesso rimane sommerso, e che con troppa superficialita’ si tende a ridimensionare, riducendolo a mera manifestazione di disagio giovanile.
E invece queste cifre dimostrano che la violenza tra i giovani, spesso consumata tra i banchi di scuola, e’ un fenomeno reale a cui le agenzie di socializzazione, scuola e famiglia in primis, ma anche la classe politica, devono dare con urgenza una risposta
Deve far riflettere il fatto che il 37,5% delle denunce arrivate al numero verde provengano da genitori: questo sta a significare che sono soprattutto le famiglie ad avvertire in maniera tangibile il problema, e a sentirsi impotenti dinanzi ad una realta’ che non sanno come affrontare. La loro e’ una richiesta che non ci puo’ lasciare indifferenti.
Oltre a nuovi modelli e punti di riferimento, l’Italia dei Valori,ritiene che ci sia bisogno di una politica di prevenzione ad hoc contro il bullismo proprio a partire dalle scuole, come gia’ avviene in altri paesi europei.
E chiede agli assessori Sassi e Chierici,di comune e provincia di concordare “azioni” comuni per esplorare e prevenire questo fenomeno emergente, che oggi sta crescendo ed evidenziandosi in modo preoccupante.
L’IdV si chiede come mai a Reggio si fa così poco per la fascia di età dai 10 ai 16 anni, quella della scuola dell’obbligo. Età delicata di crescita e più esposta ad acquisire comportamenti a rischio.
La politica deve stare a fianco della scuola e dei genitori e anche dei ragazzi per costruire una vera Comunità Educante.

Liana Barbati
Segretaria Italia dei Valori Reggio Emilia

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