da Server Donne (collegamento nei link in homepage)

Lucca. Il 4 ottobre, alle 9, presso la Sala Maria Luisa della Provincia di Lucca, si terrà il convegno sul lavoro delle donne nelle cooperative sociali, promosso dall’assessora alle pari opportunità della Provincia di Lucca Cecilia Carmassi dal titolo …da fuori non si capisce. Al convegno parteciperanno Cecilia Carmassi, Sandra Burchi, Maurizia Guerrini, David Marchi, Marta Bonetti e Gino Mazzoli.

Si legge nel comunicato: “Il privato sociale e le cooperative sociali in particolare, costituiscono un’opportunità occupazionale rilevante per le donne (il 90% degli addetti sono infatti donne). Se da un lato, l’ambito dei servizi alla persona ha consentito questo ingresso di donne nel mercato del lavoro, permettendo a molte di sperimentare percorsi di autonomia e di emancipazione, dall’altro, una forte flessibilizzazione dei processi di lavoro tipica di questo settore rende la collocazione delle donne fortemente segnata dalla precarietà e da una persistente marginalità.
Le donne adulte non sono soltanto tra i principali produttori di servizi, ma spesso nel loro ruolo di caregiver, ne costituiscono gli utenti più diretti, i soggetti (potenzialmente) più interessati dalle conseguenze di una loro riorganizzazione. In una società ancora segnata da profonde asimmetrie nella distribuzione dei compiti di cura, i servizi rappresentano per le donne, in misura maggiore che per gli uomini, un luogo in cui si giocano i rapporti tra vita privata e vita pubblica, attraverso cui passa la delimitazione dei diritti di cittadinanza.
L’ipotesi da cui siamo partiti è che l’esperienza professionale delle donne, tradizionalmente investite dal lavoro di cura fuori e dentro la famiglia, costituisca un dispositivo che permette di vedere da vicino le connessioni e i rimandi tra il sistema dei servizi e i nuovi problemi che attraversano il contesto e la cultura sociale di un territorio.
La ricerca, avviata nel luglio 2004, ha privilegiato alcune aree di esplorazione:
Quali sono i contenuti del lavoro di cura e come sono cambiati;
Quali strategie di resistenza/emancipazione mettono in gioco le donne nella loro quotidianità per tenere insieme, combinare lavoro e impegni familiari in un’epoca caratterizzata da un aumento dei bisogni e dall’innalzamento degli standard di vita;
In quale contesto organizzativo si sviluppa la relazione di cura;
Quali i dispositivi organizzativi pensati per sostenere chi lavora nel sociale da una richiesta continua di presa in carico di situazioni complesse, spesso nuove e poco tematizzate.
Attraverso interviste individuali e focus-goup che hanno coinvolto alcune operatrici, coordinatrici e presidenti delle cooperative sociali di tipo A che hanno sede in provincia di Lucca, abbiamo cercato di capire come si traduce nella quotidianità il processo di riorganizzazione dei Servizi.
Durante questo anno e mezzo di lavoro sono stati realizzati molti incontri di restituzione dei materiali emersi dalla ricerca; incontri che hanno coinvolto gli Assessorati al Sociale di alcuni Comuni della Provincia di Lucca, le Aziende ASL 2 e 12 e i rappresentanti della Cooperazione Sociale. La metodologia adottata ci sembra abbia consentito di costruire una discussione in cui esplicitare i punti di vista che i diversi soggetti coinvolti hanno sulle criticità che caratterizzano il processo di esternalizzazione dei servizi e ha rappresentato la possibilità di dare visibilità pubblica a questioni molto spesso vissute come ‘private’, o ‘interne’ alle varie organizzazioni. Emerge da qui l’importanza della ricerca-azione che non è solo un metodo, né una generica mobilitazione, ma l’allestimento di un’impresa sociale volta alla costruzione di nuove immagini, in grado di sfruttare pienamente la conoscenza messa in campo dai differenti attori sociali.
Negli incontri sono emerse posizioni complesse e diversificate sull’efficacia/efficienza delle esternalizzazioni, sui rapporti pubblico e privato; differenze e diversità che hanno individuato un comune denominatore: l’idea che il sociale non possa essere pensato semplicemente come un costo, ma sia da considerare una leva di sviluppo del territorio.
Se il contesto in cui si producono i servizi alla persona appare oggi deprivato sotto diversi punti di vista: la scarsità delle risorse economiche, la fragilità organizzativa che spesso caratterizza le cooperative sociali, la debolezza della programmazione degli EELL, la scommessa è quella di provare a riconfigurare le rappresentazioni dei problemi, ripensando il rapporto pubblico-privato all’interno di una relazione capace di dotarsi di strumenti adeguati per pensare in modo più imprenditivo il tema delle risorse e sviluppare uno sguardo acuto sui nuovi problemi e avviare delle microsperimentazioni”.
“Abbiamo organizzato un incontro aperto finalizzato ad approfondire la discussione avviata con la ricerca e allargare la discussione anche a chi, pur non essendo addetto ai lavori, è interessato ad ipotizzare piste di lavoro comuni”, ha aggiunto l’assessora alle Pari Opportunità Cecilia Carmassi.

Per info; Centro Pari Opportunità – Via S. Giustina 21 Lucca, Telefono: 0583 – 433435 Fax 0583 – 433450. Alcuni materiali utili a comprendere il percorso di ricerca sono reperibili sul sito: www.provincia.lucca.it/pariopportunita/.

[email protected]

Categorizzato in: