Vi sono uomini che mi sembrano degni di rispetto: sono quegli uomini che amano la vita e soltanto la vita e, racchiudendo la vita soltanto nella vita, in questa vita, o niente. Sono uomini, anche, i quali non annebbiano la verità della nostra condizioni né promettono felicità, e, comunque, “vollero” amare la vita, conoscendola, com’è, vivendola, com’è, appassionandosi.
Uomini che non cedettero, uomini implacabili. Del resto, cedere significava essere sconfitti, e poiché la vita è una ed è questa la sconfitta non avrebbe rimedio.
Per costoro la morte è l’argomento per amare di più la vita e forgiarsi una volontà senza debolezze né pavidità. Se abbiamo dei fini dobbiamo adempierli.
Per vivere occorre potenza.

Amare la terra non è impoverimento, degradazione, se amiamo la terra più che l’al di là o amiamo soltanto la terra.
E’ la potenza dell’Amore che vale non l’oggetto dell’amore.

Sterminati sono gli spazi. A loro confronto ciò che ci accade è del tutto misero.
Noi siamo le nostre eredità. Noi siamo dei sogni viventi.

La morte non ci fa morire ma cessare di vivere.

Corrado Vinci (studioso di psicanalisi)

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