Martedì la Corte Costituzionale si esprimerà sul ricorso avanzato da una coppia genovese
di Donatella Alfonso
La Corte Costituzionale si esprimerà sul ricorso di una coppia genovese per il riconoscimento del doppio cognome UNA coppia genovese chiede che il figlio possa adottare il doppio cognome, quello della madre insieme a quello del padre: e sarò la Corte Costituzionale a priniunciarsi, marted’8 novembre, sul quesito rinviato dalla Corte di Appello di Genova, III Sezione Civile. Una decisione importante perché, a quarant’anni dalla prima proposta di legge e a oltre due anni dalla condanna dell’Italia da parte della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo di Strasburgo per la mancata applicazione della norma, fatto “gravemente discriminatoria” verso le donne e costituisce una violazione della Convenzione Europea per i Diritti dell’Uomo. Dal “caso genovese” potrebbe quindi cambiare il costume italiano.
Di fatto, la Consulta, con il ricorso della coppia seguita dall’avvocato genovese Susanna Schivo, da molto tempo impegnata sul tema del riconoscimento del cognome materno, si dovrebbe pronunciare non solo in merito alla richiesta dei genitori — a favore del figlio che ha nazionalità italo-brasiliana, con il paradosso quindi di avere un doppio cognome nel paese sudamericano e uno solo in Italia — ma in tutti i casi in cui una coppia di genitori decida concordemente attribuire a figli e figlie entrambi i cognomi. Ora lo si può fare solo in base a richieste specifiche al prefetto e dopo una complessa procedura amministrativa (come nel caso di famiglie, magari illustri, che perderebbero discendenza).
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