(AGI) – Roma, 19 giu. – “L’Italia registra un certo ritardo” rispetto al trend internazionale che vede una politica estera sempre piu’ rosa e “questo non perche’ manchino donne valide ma perche’ da noi le si comprime”. L’ammissione e’ del titolare della Farnesina, Massimo D’Alema, che incontrando i corrispondenti stranieri alla Stampa estera ha sottolineato l’arretratezza italiana rispetto ai 18 Paesi che hanno affidato la guida della diplomazia a una donna, tra cui gli Usa (Condoleezza Rice), Austria (Ursula Plassnik), Gran Bretagna (Margaret Beckett), Grecia (Dora Bakoyannis), Israele (Tzipi Livni) e Polonia (Anna Fotyga). “Sulla scena internazionale – ha osservato D’Alema – la politica estera e’ un attivita’ che vede una presenza crescente delle donne”. In Italia, a parte la breve parentesi di Susanna Agnelli, la guida della Farnesina e’ sempre stata una riserva maschile e le donne chiamate a ricoprire ruoli di responsabilita’ in politica estera sono pochissime, Emma Bonino, Margherita Boniver e Marta Dassu’ per citarne alcune.
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