E’ allo studio un composto di amminoacidi e polimeri naturali in grado di assicurare una protezione efficace ai raggi ultravioletti.
Ancora incerte le applicazioni
Lunedì 3 Agosto 2015. Ancora una volta le migliori soluzioni sembrano arrivare dalla natura. In un recente studio pubblicato sulla rivista ACS Applied Materials & Interfaces, un team di ricerca ha rivelato di aver messo a punto un nuovo materiale con un alto tasso di protezione ai raggi ultravioletti, e non dannoso. Si tratta di un estratto di alghe e muco di pesci di barriera in grado di bloccare sia i raggi UV-A, quelli a maggiore lunghezza d’onda e che causano danni a lungo termine e gli UV-B, con una lunghezza d’onda più ridotta, responsabili delle classiche ‘scottature’.
Batteri, funghi e alghe, che spendono gran parte del loro tempo al sole, hanno bisogno di proteggersi dalle radiazioni solari. Questi organismi producono piccole molecole che agiscono come filtri solari assorbendo i dannosi raggi ultravioletti (UV). Piccole molecole che includono composti chiamati acidi mycosporine come gli aminoacidi (MAA), usati nelle creme solari, si trovano anche nei coralli, invertebrati marini e pesci.
Il ‘problema’ degli acidi mycosporine è che, nella maggior parte delle applicazioni (come nelle creme solari, appunto), il loro effetto è vanificato, perché hanno la peculiarità di disperdersi, a meno che non vengano ingeriti dall’organismo. Ecco che i ricercatori hanno deciso -con successo, a quanto pare- di mixare la mycosporine a un polimero, il chitosano, che in natura protegge crostacei ed insetti conferendo durezza e resistenza a gusci e corazze. Il risultato è un filtro naturale ed efficace che potrebbe essere utilizzato per vari scopi. Quali, ancora non si sa bene. Al momento si parla di rivestimenti per mobili da giardino e vestiti. Ma le possibilità, almeno secondo i ricercatori, potrebbero essere infinite.
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