L’ultimo atto di uno status definito nel 1954 è stato firmato dai ministeri delle Infrastrutture e dell’Economia: solo adesso arriva la certezza giuridica Si tratta dell’unico Porto franco in Europa: possibili sviluppi con la Cina

tpf - DECRETO 
 ATTUATIVO DOPO 63 ANNI. ADESSO TRIESTE E' UN PORTO FRANCO
Graziano Delrio, Debora Serracchiani e Zeno D’Agostino

di Michelangelo Borrillo
Porto franco, sulla carta, Trieste lo era dal secondo dopoguerra. Ma in attesa del decreto attuativo lo status era rimasto, appunto, solo sulla carta: mancava, da allora, l’ultimo atto che lo potesse far funzionare con tutte le sue peculiarità, a cominciare dall’extradoganalità per le imprese che vi si insediano. «È stato un iter complesso» è stato il primo commento — e non poteva essere altrimenti — di Zeno D’Agostino, presidente dell’Autorità di sistema portuale dell’Adriatico orientale all’annuncio della presidente del Friuli Venezia Giulia, Debora Serracchiani, durante una conferenza stampa congiunta con il ministro Graziano Delrio: «Abbiamo finalmente il decreto attuativo per il Porto franco internazionale di Trieste, firmato dal ministero delle Infrastrutture e quello di Economia e finanze». A Serracchiani ha fatto eco Delrio: «Essere l’unico porto franco in Europa significa per Trieste più facilità di accesso delle merci, extra territorialità doganale, e quindi più competitività».

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