“Dell’amore non si sa niente” è il titolo del nuovo libro, edito da Calibano, con cui la scrittrice Alina Rizzi, attraverso il genere del racconto, aggiunge un’ulteriore prospettiva alla tenace indagine intorno al vivere al femminile che la caratterizza fin dagli esordi: un percorso ininterrotto declinati nei linguaggi della poesia, della narrazione, del resoconto giornalistico, oltre che della pittura e della visual art, con numerose pubblicazioni all’attivo. Tenace e sensibile nell’avventurarsi nel mondo interiore e nel forzare le porte oltre l’apparenza dei fatti, l’autrice visita nella nuova pubblicazione una serie di situazioni, echi di una quotidianità in cui è facile riconoscersi, cogliendo le emozioni silenti e le contraddizioni che stanno sotto la superficie dei giorni vissuti. Che dell’amore non si sappia niente, o molto poco, è quasi dimostrato dall’efficace e concisa spiegazione del sottotitolo: “L’amore pretende un ideale di perfezione che non può appartenere alla vita”. E imperfetti sono gli amori che i racconti del libro evocano – con suggestive descrizioni e un linguaggio che non rinuncia alla crudezza – attraverso la narrazione di episodi la cui inventiva va di pari passo con una verità che colpisce. A volte vi è uno spiraglio da cui si intravede una vita intera, a volte un istante di autenticità vitale. Negli ambienti naturali, nelle case, fra gli oggetti, il sentimento amoroso si dispiega fra passione, illusione, violenza, ribellione, silenziosi addii.
Giuliana Panzeri
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