(AGI) – Roma, 30 set. – “All’indomani della liberazione delle due Simone, ci riconosciamo ancora di piu’ nell’appello al ritiro delle truppe dall’Iraq, da loro lanciato”. Lo afferma il leader dell’Italia dei Valori, Antonio Di Pietro, che aggiunge: “La gestione del dopoguerra non puo’ continuare nel modo finora portato avanti dagli USA perche’ – tra quotidiani attacchi terroristici e rappresaglie all’impazzata – ha perso di credibilita’ sia tra la popolazione irachena che agli occhi della comunita’ internazionale, con la conseguenza che nessuno piu’ si fida, le divergenze si allargano, la tensione emotiva spinge ogni giorno di piu’ al “tutti contro tutti”. Discontinuita’ vuol dire sostituire completamente le attuali truppe di occupazione con una reale forza internazionale di pace, sotto la guida ONU e di cui non possono e non devono far parte quei paesi e quelle forze armate che hanno partecipato direttamente o indirettamente alla guerra (Italia compresa). Per fare questo, pero’, bisognerebbe avere la forza politica di convincere gli Stati Uniti a fare un passo indietro, lasciando ad altri il compito della “pacificazione”. Cosa questa che – se solo fino a ieri era impossibile pure da immaginare – oggi potrebbe realizzarsi, se si verificassero alcune condizioni che noi auspichiamo, fra cui la sconfitta elettorale di Gorge Bush alle elezioni presidenziali di novembre e l’affermazione di una forte azione politica unitaria della Comunita’ europea, sotto la guida della Commissione Europea e, per essa, di quel Ministro degli Esteri previsto dalla nuova Costituzione europea che noi auspichiamo diventi al piu’ presto la punta di diamante di una ritrovata politica unitaria continentale”.
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