(AGI) – Roma, 7 mar – “Oggi, di nuovo, le donne, sono chiamate a lottare per la pari dignita’ nel lavoro, negli affetti, nei diritti , per la pace”. Titti Di Salvo della segreteria nazionale Cgil sottolinea come “pregiudizi nel mondo del lavoro e stereotipi nella vita familiare” caratterizzino ancora la societa’ italiana. “E’ questa – dice – la fotografia dell’Italia secondo il rapporto del Comitato che vigila sull’attuazione della ‘Convenzione’ per le pari opportunita’ firmata da 179 Stati”. “La relazione del Comitato Onu, basandosi su dati e documenti forniti dall’attuale governo – prosegue Di Salvo – denuncia il restringersi dei diritti come conseguenza della legge Bossi Fini. Tutto fa ritenere che certi gruppi di donne, che includono le Rom e le migranti, si trovino in una situazione vulnerabile rispetto all’istruzione, all’occupazione, alla sanita’ e alla partecipazione alla vita pubblica. Si critica anche la mancanza di informazione sulla legge 53 che sancisce il diritto di ambedue i genitori ad assistere il bambino nella prima infanzia”. “Si tocca il tema dei pregiudizi sociali e degli svantaggi sul lavoro: la partecipazione delle donne alla politica negli ultimi anni – aggiunge la sindacalista – si e’ notevolmente ridotta. La percentuale di donne parlamentari e’ attorno al 10%, una delle piu’ basse in Europa, mentre e’ aumentata la concentrazione femminile in certi settori a basso reddito e a part-time”. “La societa’ internazionale punta l’indice su quello che questo governo non ha fatto per promuovere le politiche di pari opportunita’. Si chiedono dati piu’ esaurienti sull’assistenza sanitaria per le anziane e sulla politica di prevenzione dell’Aids”. “Le donne – – dice ancora Di Salvo – sono chiamate a far fronte comune per rendere vano l’ennesimo tentativo del governo di scaricare le proprie responsabilita’ su altri e per vanificare le manovre di chi, come il ministro per le Pari Opportunita’, Stefania Prestigiacomo, tenta di ridurre la portata del rapporto. Saremo di nuovo in campo per la difesa delle nostre conquiste: il primo appuntamento sara’ il referendum contro la legge sulla fecondazione assistita. Ogni ulteriore passo avanti, si puo’ realizzare solo nella pace e nel ripudio della guerra. E’ cio’ che la Cgil ha sempre affermato e che la guerra in Iraq e le sue tragedie confermano”.

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