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 DELLE DONNE IN ITALIA, INTERVISTA A LAURA CARADONNA:
 "C'E' ANCORA UN SACCO DI LAVORO DA FARE"

Cosa manca all’Italia per sconfiggere definitivamente la discriminazione di genere? Urban Donna in una intervista esclusiva parla con Laura Caradonna, presidente della Consulta Interassociativa Femminile di Milano, della situazione dei diritti delle donne in Italia oggi.
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In vista del prossimo 25 novembre, giornata dedicata alla lotta alla violenza sulle donne, Urban Donna ha intervistato Laura Caradonna, attualmente presidente della Consulta Interassocaitiva Femminile di Milano, una donna che ha dedicato la sua vita all’associazionismo al femminile e alla conquista della parità di genere. Ecco cosa ci ha raccontato della situazione della donna in Italia oggi ma soprattutto cosa manca ancora al Paese per sconfiggere la discriminazione di genere.

Come è nata l’idea del convegno “Fin da Bambina” tenutosi in occasione della Giornata Internazionale delle Bambine e delle Ragazze?
Come lei sa è stato organizzato dalla Consulta Interassociativa Femminile di Milano, ovvero 16 associazioni di donne che si occupano di tanti problemi in modo diverso da tanti anni, ma che hanno tutte una caratteristica in comune: sono state tutte bambine. Quando abbiamo visto che era stata indetta questa Giornata delle Bambine e delle Ragazze ci siamo guardate e ci siamo dette “ E’ sacrosanto perché fin da bambine bisogna essere rispettate ed educate a far valere i nostri diritti”. In modo multidisciplinare perché ogni associazione ha la sua finalità, abbiamo visto che questo argomento ci accomunava tutte. C’è da considerare che tutte le donne diventano mamme e poi nonne, ma anche mogli e donne che lavorano: il “fin da bambina” le raccoglie un po’ tutte.

Cosa l’ha spinta ad occuparsi nella sua carriera delle tematiche femminili?
Mah.. forse proprio il fatto di avere due figlie femmine; mi sono detta, vorrei lasciare loro l’immagine di quello che può essere una donna evoluta nel terzo millennio perché il cammino di emancipazione che è stato fatto nel secolo scorso ha senso ancora oggi. Se devo essere del tutto sincera, proprio perché volevo essere loro d’esempio non solo come mamma, ma anche come donna.

A fronte delle storie che ha conosciuto grazie al suo lavoro, come vede la situazione delle donne in Italia oggi?
C’è ancora un sacco di lavoro, di cammino, da fare però io mi occupo di associazioni femminili da quasi vent’anni, noto che ci sono stati tanti progetti, tante piccole azioni, tanti sforzi che hanno portato la situazione della donna in Italia in avanti anno dopo anno . Non possiamo certo fare un discorso a livello mondiale perché le situazioni sono diversissime. Ma se guardiamo in Italia tanto cammino nell’evoluzione della mentalità è stato fatto, solo 70 anni fa non votavamo! Invece, per quel che riguarda la conciliazione della vita familiare e lavorativa delle donne siamo ancora molto lontani; è difficile per una donna gestire al meglio una vita di lavoro , che è necessaria per la maggioranza delle donne, e la maternità . Non abbiamo ancora delle soluzioni che rendano tutto più semplice. Dobbiamo dire un grazie immenso ai nonni, quando ci sono ! E poi ci sono problemi, come abbiamo potuto ascoltare anche al convegno, che provengono dalle altre culture ma che intaccano la vita delle bambine ogni giorno: le spose bambine, l’infibulazione, la mutilazione genitale che non sono strettamente legate alla nostra cultura ma che in un momento di globalizzazione come quello di oggi sono impossibili da ignorare.

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