Da un crepuscolo all’altro
nel remoto e nell’oggi
in coda
a calcare in solitudine
l’amaro in espansione
le brevi pause della scena
sfuggita alle rovine.
Inseguendo-fuggendo lusinghe
troppo accade
nella piena di un disordine
vissuto fino in fondo
nella dannazione degli eccessi:
il seme dell’epifania perfetta
mai germoglia.
Nel nodo di diverse fragilità
fecondo
il suo farsi su incroci:
fessura morbida
inerme
nell’abbraccio inconcluso
immensità di un oltre
aperta
al principio dell’umano respiro.

Iole Chessa Olivares

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