ROMA, 3 MAG – L’Associazione Nazionale Dire – Donne in rete contro la violenza fa appello al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, affinchŠ la lotta alla violenza di genere diventi una priorità della politica italiana. La “lettera aperta” sarà recapitata nei prossimi giorni, mentre le sessanta Associazioni e Case delle Donne aderenti a Dire faranno lo stesso con le istituzioni locali in tutto il Paese. Dall’inizio dell’anno, sottolinea l’associazione nella lettera, sono cinquantasei le donne uccise solo perch‚ donne. “Non si tratta di omicidi passionali o di raptus: l’uccisione della donna non Š che l’ultimo atto di una serie di episodi di violenza fisica, psicologica, sessuale, economica” dicono. Dire richiama le istituzioni a un atto di responsabilità politica nei confronti del fenomeno della violenza maschile sulle donne in Italia e chiede ancora una volta che la lotta alla violenza sulle donne sia una priorit… strategica nell’agenda politica italiana. “Si continua oggi ad assistere alla mercificazione del corpo della donna – affermano – considerato oggetto di scambio, privo di libertà e di diritti. Comportamenti e linguaggio sessista minano la posizione sociale della donna e peggiorano la sua immagine, rendendola ancora più vulnerabile”. Sono quasi 14.000 le donne che ogni anno si rivolgono ai Centri Antiviolenza e alle Case aderenti a Dire; il 78% sono stati “nuovi casi”, il 71% di nazionalità italiana. Gli autori di questi reati sono stati per il 64% partner e per il 20% ex, 8% familiari, 6% conoscenti e solo il 2% estranei. La crisi economica ha coinvolto direttamente i centri antiviolenza, che svolgono un ruolo fondamentale nella prevenzione e nella lotta alla violenza contro le donne: Dire chiede che non vengano tagliati i fondi destinati ai centri e che venga firmata la Convenzione europea per la prevenzione e la lotta alla violenza contro le donne, “passaggio nodale del percorso di armonizzazione delle leggi, delle politiche e delle strategie di intervento, sottoscritta da numerosi paesi europei con l’impegno di combattere la violenza di genere”. (ANSA 03-MAG-12)

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