da La Gazzetta del Mezzogiorno
In termini assoluti, la concentrazione di donne manager è più alta nel Mezzogiorno con 303 mila imprese tinte di rosa, che diventano 433 mila se si considerano anche le isole. In Molise un’impresa su tre ha un boss in gonnella. Ultime in classifica Lombardia ed Emilia Romagna
ROMA – Non solo mamme premurose o cuoche da leccarsi i baffi: le donne italiane sono anche imprenditrici di successo. Nel nostro Paese un’azienda su quattro (1,2 milioni) è gestita dal gentil sesso: ad affermarlo il sottosegretario alle Attività Produttive con delega all’imprenditoria femminile, Giuseppe Galati, che sottolinea l’importanza dell’imprenditoria femminile per la cultura d’impresa. Le imprenditrici italiane mostrano, nella stragrande maggioranza dei casi (73,9%), una preferenza per l’azienda individuale, mentre rari sono i casi di donne a capo di Spa. I settori di maggior interesse sono, poi, quello del commercio e dell’agricoltura, che insieme vantano un’adesione del 55%, ma riscuotono grande successo anche le attività manifatturiere (10,6%), quelle immobiliari (9,5%) e gli altri servizi pubblici e sociali (8,9%). In termini assoluti, la concentrazione di donne manager è più alta nel Mezzogiorno con 303 mila imprese tinte di rosa, che diventano 433 mila se si considerano anche le isole. Seguono l’Italia Nord-Occidentale (24,7%), quella centrale (19,6%) e infine il Nord-Est (18,8%). Se si analizzano, invece, i dati relativi, la Regione con più donne manager è il Molise, dove un’impresa su tre ha un boss in gonnella, mentre Lombardia ed Emilia Romagna si dividono l’ultimo posto nella graduatoria. Positivi, quindi, i risultati raggiunti dalla legge 215/92, nata con l’obiettivo di promuovere l’uguaglianza sostanziale e le pari opportunità tra donne e uomini nell’attività economica imprenditoriale. «Con questa legge, che mira fornire agevolazioni a imprese, cooperative e società gestite prevalentemente da donne – ha precisato Galati – abbiamo fornito un contributo notevole all’incremento delle presenza femminile nel mondo imprenditoriale e intendiamo proseguire su questa strada. Già dopo l’estate – ha continuato – è prevista la pubblicazione del VI bando, per i quale sono immediatamente disponibili 51,6 milioni di euro. Ad essi si potranno aggiungere altri 24,5 milioni che saranno a breve deliberati dal Comitato per l’imprenditoria femminile». La legge 215/92 garantisce, previo apporto di mezzi finanziari pari al 25% dell’investimento totale, agevolazioni per l’avvio di attività imprenditoriali, acquisto o rilevamento di attività preesistenti, realizzazione di progetti di innovazione del prodotto, acquisizione di servizi destinati all’aumento della produttività.
LA SCHEDA
Il Sud batte il Nord. A dispetto di chi crede che le donne del Sud siano meno libere e meno emancipate delle nordiche, nel Mezzogiorno oltre il 25% delle imprese è guidato da una donna, e in Molise un’azienda su tre ha il boss in gonnella. Le donne a capo di un’impresa sono ancor più numerose se si considerano anche le isole: in tal caso sono quasi mezzo milione le aziende gestite dal gentil sesso.
Ecco la tabella fornita dal ministero delle Attività Produttive circa la distribuzione geografica dell’imprenditoria femminile.
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