NAPOLITANO: MONTANELLI (IDV), PREGIUDIZI DIFFICILI DA BATTERE
SERVONO COESIONE FEMMINILE E SOSTEGNO DI UOMINI INTELLIGENTI
(ANSA) – ROMA, 21 nov – Wanda Montanelli, responsabile pari opportunita’ dell’Italia dei valori, interviene nel dibattito su donne e politica aperto dalle dichiarazioni del capo dello stato sostenendo che ”il pregiudizio che porta le donne ad essere escluse dai luoghi decisionali deriva da fattori socio culturali ed e’ come una pietra molto dura, per poter scalfire la quale occorre puntare principalmente su due elementi, la coesione femminile e il sostegno di uomini intelligenti”. Per l’esponente dell’Idv ”nonostante il formale sostegno che ricevono in vario modo da ampi settori istituzionali, le donne impegnate in politica devono fare i conti con dinamiche sociali profonde e persistenti che, talora anche in modo involontario, finiscono col consolidare il potere maschile, favorite in cio’ anche dalla frammentarieta’ dell’impegno femminile verso la conquista della leadership”.
POLLASTRINI, TEMPI MATURI PER REGOLE TRANSITORIE
PRESIDENTE HA COLTO NEL SEGNO
(ANSA) – ROMA, 21 nov – ”I tempi sono maturi per regole transitorie che mettano donne e uomini sullo stesso nastro di partenza”. E’ il commento del ministro dei diritti e delle pari opportunita’, Barbara Pollastrini, alle dichiarazioni del Capo dello stato che ha sottolineato l’esigenza di una maggiore democrazia nei partiti. ”Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano – afferma il ministro – ancora una volta ha colto nel segno. Sono piu’ che d’accordo. Piu’ democrazia nei partiti, aggiungo, nelle coalizioni per fare spazio ai talenti delle donne e dei giovani”. ”I tempi sono maturi prosegue per l’affermazione di leadership femminili fino ai punti piu’ alti della vita politica ed istituzionale e per una presenza piu’ diffusa di donne ai vertici. Ma l’esperienza dice che partiti e coalizioni da soli non sono finora riusciti ad avere uno scatto di modernita’ sufficiente. Per questo mi batto per regole transitorie che mettano, per davvero, sullo stesso nastro di partenza donne e uomini”. ”La nostra stessa Costituzione, riformata all’articolo 51, afferma che tutti i cittadini dell’uno e dell’altro sesso – aggiunge Pollastrini – possono accedere agli uffici pubblici e alle cariche elettive in condizioni di eguaglianza e che a tal fine la Repubblica promuove con appositi provvedimenti le pari opportunita’ tra donne e uomini. Considero le parole cosi’ autorevoli del Capo dello Stato come un sostegno morale per l’avvio di una stagione di riforme, il piu’ possibili condivise, che mirino ad una nuova tappa di uguaglianza. D’altronde in tutta Europa – conclude il ministro – ci si sta dotando di strumenti legislativi per la parita’ nelle carriere, nelle nomine e nei salari”.
DIOGUARDI(PRC): CONTRADDITTORIO PARLINO DI NOI SOLO UOMINI
PER PARITA’ C’E’ BISOGNO DI SALTO CULTURALE NEI PARTITI
(DIRE) Roma, 21 nov. – “La forte presenza maschile nelle istituzioni genera una contraddizione insostenibile, dovuta al fatto che ad intervenire sulle problematiche relative al mondo femminile siano degli uomini anziche’ le dirette protagoniste”. E’ quanto afferma Daniela Dioguardi (Prc) della commissione Affari sociali. Aggiunge, poi la parlamentare: “La scarsa rappresentanza delle donne nella politica nasce dalla difficolta’ dei partiti a recepire i cambiamenti in atto nella societa’”. Per uscire da questa situazione, per Dioguardi “c’e’ bisogno di un salto culturale nei partiti che al di la’ delle quote rosa sappia infondere un cambiamento radicale nel modo di pensare la politica”. E conclude: “In questo Rifondazione comunista ha mostrato grande sensibilita’ e lungimiranza, sfruttando al meglio una legge elettorale bruttissima”.
CASTAGNETTI: SACROSANTO IL RICHIAMO DI NAPOLITANO
(DIRE) Roma, 21 nov. – “Il richiamo del capo dello Stato alla democrazia interna ai partiti e’ sacrosanto” dice Pierluigi Castagnetti, vicepresidente della Camera, e spiega: “lo e’ perche’ viviamo un tempo in cui le democrazie moderne stanno progressivamente degenerando verso forme sempre piu’ evidenti di oligarchia che non favoriscono una piena partecipazione dei cittadini alle decisioni che li riguardano. Quello delle regole democratiche nella vita interna ai partiti- sottolinea Castagnetti- diventa quindi il campo dove il futuro della democrazia giochera’ la carta decisiva per le sue sorti. Come e’ del tutto evidente, senza democrazia nei partiti si affievolisce la democrazia tout court”. Il richiamo del capo dello Stato, insiste il vicepresidente della Camera, “e’ ancora piu’ forte per chi, come i Ds e la Margherita, si sta confrontando con la nascita e con la forma di un nuovo soggetto politico che dovra’ avere l’ambizione di rigenerare la partecipazione democratica e di divenire insieme scuola e fabbrica di democrazia. Ed e’ per questo- dice- che sia a Chianciano che ad Orvieto e’ stato chiaramente indicato che tra i futuri impegni del costituendo partito democratico vi dovra’ essere la presentazione di un progetto di legge per la disciplina della democrazia interna ai partiti politici che dia attuazione all’articolo 49 della Costituzione”. Insomma, secondo Castagnetti, “solo se vi sara’ vera democrazia anche lo spazio che oggi si e’ obiettivamente ristretto, al di la’ delle intenzioni, per le donne e per i giovani crescera’ e, dunque, gradualmente la democrazia da ‘governo dei professionisti della politica’ tornera’ ad essere governo del popolo”.
BERTINOTTI: ACCOLGO MOLTO POSITIVAMENTE APPELLO NAPOLITANO
(DIRE) Roma, 21 nov. – “Mi pare sia impossibile fare altro, e accolgo molto positivamente l’appello del presidente Napolitano”. Fausto Bertinotti, a margine dell’inaugurazione di una mostra sui rapporti tra Italia e Albania, commenta cosi’ le parole con le quali il capo dello Stato questa mattina ha invitato i partiti ad adottare regole di democrazia interna che favoriscano l’ingresso delle donne in posizioni dirigenziali
MELANDRI: NAPOLITANO AUTOREVOLE, ORA AZIONI CONCRETE
“VERTICI DEL PARTITO DEMOCRATICO 1/3 DONNE E 1/3 GIOVANI”.
(DIRE) Roma, 21 nov. – “Le autorevoli parole del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, devono ora trasformarsi in azioni politiche concrete dei singoli partiti e forze politiche per realizzare la presenza delle donne nelle istituzioni”. Cosi’ si e’ espressa il ministro delle Politiche giovanili, Giovanna Melandri. Ha aggiunto, quindi: “Per quanto riguarda il centrosinistra, la grande sponda del futuro e’ costituita dal partito democratico nel quale sara’ dato ampio nei ruoli di vertice alle donne”. Melandri ha poi ricordato: “In questo senso, la proposta e’ quella di dare un terzo dei posti alle donne, un terzo agli uomini e un terzo ai rappresentanti uomini e donne sotto i quarant’anni”.
MENAPACE, BUONE PAROLE ANCHE SE MODESTE…
(ANSA) – ROMA, 21 NOV – ”Buone parole. Speriamo che venga seguito e appoggiato. Tutto aiuta. Anche se personalmente trovo che siano espressioni non esaltanti. Anzi, piuttosto modeste…”. La senatrice di Rifondazione Lidia Menapace commenta cosi’ le dichiarazioni di oggi del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano secondo il quale se i partiti avessero una maggiore democrazia e trasparenza al proprio interno ci sarebbero piu’ donne in politica. ”L’unica novita’ del suo discorso – aggiunge Menapace – e’ che fa pressione sui partiti, invitandoli ad avere regole piu’ trasparenti e democratiche. Tutto qui. Speriamo che qualcuno gli dia retta…”
FRONER: BISOGNA ISTITUIRE COMMISSIONE PARI OPPORTUNITA’
(9Colonne) – Roma, 21 nov – “Le dichiarazioni del presidente Napolitano sonoda condividere nel loro spirito di fondo: i tempi sono maturi per avere delle donne ai vertici del nostro Paese. In particolare apprezzo il riferimento, fatto dal presidente, alle due prerogative necessarie a che questo avvenga, ossia ‘avere una democrazia funzionante’ e ‘procedure democratiche all’internodei partiti’. Credo però che bisogna percorrere anche la strada delle riformeper favorire la partecipazione femminile in modo da raggiungere al più prestogli obiettivi europei indicati dalla Strategia di Lisbona”. Lo ha detto LauraFroner, del Gruppo l’Ulivo. “Per questo ho sottoscritto, insieme ad altredeputate della maggioranza e dell’opposizione, la proposta di legge dell’on. Sandra Cioffi per l’istituzione di una Commissione Bicamerale per le pari opportunità – prosegue l’esponente ulivista -. La nostra proposta vuole essere una risposta politico-organizzativa di livello istituzionale, già sperimentata con successo a livello europeo, a cominciare dalla Commissione per i dirittidella donna e le pari opportunità del Parlamento europeo, per articolarsi neivari organismi che i parlamenti nazionali degli Stati membri si sono dati. Infatti, in Austria entrambi i rami del Parlamento dispongono di una commissione del genere, così anche il Belgio, la Finlandia, la Francia, la Germania, l’Irlanda, il Lussemburgo, la Spagna e la Svezia”.
ADDIO LUOGO COMUNE, ITALIA NON E’ IN CODA
RAPPORTO UE SU DONNE E POLITICA
(ANSA) – ROMA, 21 nov – Cade un luogo comune: l’Italia non e’ la pecora nera d’Europa per presenza di donne in politica. E’ ai livelli bassi ma sempre nella media dei paesi piu’ sviluppati che se la battono, paradossalmente, con quelli meno ricchi. L’Italia registra il 17,3% di donne in parlamento a fronte di una media mondiale del 16,8%. I paesi europei dell’Ocse raggiungono il 19,2% mentre i paesi dell’Africa sub-sahariana arrivano piu’ o meno allo stesso livello, ossia al 17%, come anche quelli dell’Asia con il 16,4%. In testa alle classifiche le Americhe (20,6%) ma gli Usa sono al 15,2%. Gli stati arabi sono all’8,2%. Ed ancora. I paesi del G8 registrano un misero 17,4%. Lo rileva il rapporto su ”Donne e politica” – realizzato nell’ambito del progetto comunitario Equal, dall’Asdo, Ial-Cisl, Ires-Cgil, Progetto donna, Uil – che analizza anche gli atteggiamenti delle donne verso la politica nonche’ le strategie utilizzate per contrastare l’esclusione (non c’e’ alcuna regola fissa ma comportamenti flessibili; determinante appare la forza individuale). L’opinione pubblica, ferma agli stereotipi, non favorisce l’avanzamento delle donne: non da’ loro il voto ed e’ piu’ propensa a criticarle. Se in Europa (dove l’Italia occupa un posto medio- basso) ci sono situazioni di eccellenza come in Svezia (45,3%) e Norvegia (37,9%) non si puo’ far cantar vittoria visto che proprio in questi paesi poi ci sono altre penalizzazioni. E’ il caso della Svezia dove e’ ”fortissima la segregazione di genere” nell’universita’. Nonostante i progressi in alcuni paesi, non va dimenticato, per il rapporto, che nei 25 paesi dell’Ue c’e’ al momento un solo premier donna (Germania) e solo tre sono le donne capo di stato (Finlandia, Irlanda, Lettonia). La presenza femminile e’ marginale anche nelle istituzioni politiche regionali: le donne sono l’11,5% nei consigli e il 17,6% nelle giunte. A guidare le giunte ci sono 2 donne (10%). Anche nel resto d’Europa sono gli uomini a guidare i governi regionali: l’Italia e’ al 5/o posto dopo Norvegia (29,4%), Finlandia (15,8%), Svezia (15%), Austria (11,1%). Nei comuni italiani le sindache sono l’11,3% a fronte del fatto che, salvo la Lettonia (33%), nessuno supera la soglia del 20% e i bassi dati tedeschi (5,1%), belgi (7,6%), finlandesi (10%), francesi (10,9%). Piu’ o meno simile e’ la situazione nei sindacati, dove nonostante le alte percentuali di iscritte, le posizioni apicali
sono ancora maschili. Ecco i dati di altri settori.
MAGISTRATURA
– Il 40,5% dei magistrati e’ donna ma sono totalmente assenti nei ruoli di dirigenza.
PUBBLICA AMMINISTRAZIONE
– Sono donne il 53,4% dei dipendenti. Le donne rappresentano il 57% dei pubblici funzionari laureati.
PROFESSIONI
– Psicologi, biologi e farmacisti sono a dominanza femminile (circa il 70%). Consistente presenza fra gli architetti (33,1%), gli avvocati (33%), i medici (31%), i giornalisti (27,8%). Scarsa invece fra i notai (23,3%), i geologi (19,9%), ingegneri (5,1%). Quasi assente le donne negli organi direttivi di tutti gli ordini professionali: da 0 al 20% in media. Fa eccezione l’86,7% degli assistenti sociali e il
36,4% degli attuari.
IMPRESA
– A livello europeo, un manager su 3 e’ donna (32,1%). L’Italia e’ al 31,9% prima di Svezia (29,8%),
Finlandia (29,7%), Germania (26,4%), Danimarca (23%). A fronte di una media europea del 3% di presidenti di cda, il nostro paese e’ al 4%.
UNIVERSITA’ ED ENTI DI RICERCA
– I presidi donna sono solo l’11,3%, i rettori il 2,4%. Negli enti di ricerca le donne sono il 38,4% ma solo in un ente c’e’ una presidente donna. Su 18 enti ben 9 non includono donne nel proprio cda.
COMUNICAZIONE DI MASSA
– Nei quotidiani, il 2% delle donne e’ direttore, il 9,7% capo redattore, il 17,1% capo servizio, il 34,9% redattore ordinario. Nessuna donna e’ a capo di reti televisive, di telegiornali o di radio a livello nazionale.
LE DONNE IN CIMA ALLA POLITICA NEL MONDO
(ANSA) – ROMA, 21 nov – L’appello lanciato oggi dal presidente della repubblica, Giorgio Napolitano, perche’ le donne ottengano il riconoscimento che spetta loro nella vita dei partiti e nella politica cade in una stagione fortunata, all’estero, per le donne impegnate nelle battaglie politiche. Limitandosi ai casi piu’ recenti, da notare, ad esempio, in FRANCIA il caso di Segolene Royale, che il 16 novembre scorso ha vinto le primarie all’interno del Partito socialista quale candidata alle prossime elezioni presidenziali. Solo qualche giorno prima, nelle elezioni di Midterm, negli STATI UNITI, Hillary Clinton, e’ stata rieletta senatrice di New York per un secondo mandato col 70% dei voti contro il 27% del candidato repubblicano. Hillary, potrebbe diventare tra poco piu’ di due anni la prima donna presidente degli Stati Uniti. Nelle stesse elezioni e’ stata rieletta con l’80% dei voti in California Nancy Pelosi. Il 16 novembre i deputati democratici l’hanno quindi eletta all’unanimita speaker della Camera. Da gennaio la Pelosi sara’ cosi’ la prima donna nella storia politica Usa ad occupare la carica di speaker della Camera. Ricordiano inoltre che negli Usa dal gennaio 2005 una donna nera, Condoleezza Rice, occupa una delle cariche piu’ prestigiose dell’amministrazione, quella di segretario di Stato, e alcune fonti danno la Rice come possibile candidata repubblicana alle elezioni presidenziali del 2008. Il 4 maggio scorso in ISRAELE i deputati hanno eletto Dalia Yitzik (Kadima) presidente della Knesset (Parlamento). E’ la prima volta in Israele che tale viene assegnata ad una donna. E sempre in Israele da segnalare che il ministro degli esteri e’ una donna: Tzipi Livni, 48 anni, nominata nel gennaio scorso a una delle cariche piu’ delicate dell’esecutivo israeliano. L’ 8 giugno, l’Assemblea generale dell’ONU ha eletto presidente una donna, Haya Rashed al Khalifa, avvocatessa e membro della famiglia reale del Barhein. La neo presidente ha assunto la carica all’inaugurazione della 61/a sessione, il 12 settembre 2006, quando per la prima volta nella sua storia, l’Assemblea e’ stata presieduta da una donna islamica. Il 5 luglio, in GRAN BRETAGNA, i membri della Camera alta del Parlamento di Westminster hanno eletto speaker della Camera dei Lords la baronessa Hayman of Dartmouth. Anche qui e’ la prima volta che una donna diventa speaker nella Camera dei Lords. Ma queste donne sono soltanto le ultime in ordine di tempo ad aver assunto o a volere aspirare ai piu’ alti vertici di uno Stato. Ecco una breve scheda su alcune donne attualmente al potere.
CAPI DI STATO
– CILE: Michelle Bachelet, eletta il 15 gennaio scorso. E’ la prima donna presidente del Sudamerica.
– LIBERIA: Ellen Johnson Sirleaf, eletta l’8 novembre 2005.
– FILIPPINE: Gloria Arroyo, presidente dal 20 gennaio 2001 al posto del destituito Joseph Estrada. La Arroyo e’ stata rieletta il 10 maggio 2004.
– FINLANDIA: Tarja Halonen, eletta il 6 febbraio 2000 e rieletta il 29 gennaio scorso.
– LETTONIA: Vaira Vike-Freiberga, eletta il 18 giugno 1999 (prima donna eletta capo di stato in Europa dell’est), e rieletta il 20 giugno 2003.
– IRLANDA: Mary McAleese, eletta il 30 ottobre 1997 e rieletta l’1 ottobre 2004 senza il giudizio delle urne, poiche’ nessun candidato avversario si e’ presentato per contenderle la carica.
CAPI DI GOVERNO
– GERMANIA: Angela Merkel, eletta cancelliere il 22 novembre 2005. E’ la prima donna cancelliere del Paese.
– MOZAMBICO: Luisa Diogo, nominata il 18 febbraio 2004.
– NUOVA ZELANDA: Helen Clark, si e’ insediata il 10 dicembre 1999. Il 17 ottobre 2005 la Clark ha ottenuto il terzo mandato.
– COREA DEL SUD: dal 19 aprile scorso Han Myeong Sook e’ il nuovo primo ministro. Han Myeong Sook, avvocatessa nota per la difesa della condizione femminile, e’ la prima donna premier della Corea del Sud.
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