(ANSA) – TERMINI IMERESE (PALERMO), 3 GEN – Fim-Fiom e Uilm di Termini Imerese criticano l’iniziativa del Coordinamento ‘donne Fiat’ che ha proposto di devolvere alle popolazioni asiatiche colpite dal terremoto l’intera cifra, pari a 103 mila euro, raccolta nel conto corrente aperto al Banco di Sicilia nel 2002 per sostenere la vertenza dei lavoratori. ”Non abbiamo nulla in contrario ad aiutare le vittime del maremoto – spiegano Fim-Fiom e Uilm – ma critichiamo il metodo del Coordinamento ‘donne’. La proposta e’ stata fatta senza consultare i lavoratori che sono gli unici beneficiari della somma che e’ stata raccolta durante la dura vertenza che fu aperta per evitare la chiusura dello stabilimento della Fiat di Termini Imerese”. I sindacati ricordano che il conto corrente appartiene ai lavoratori della Fiat e dell’indotto ”e non al Coordinamento donne”. ”La dicitura del conto – sottolineano – e’ chiara: ”Sostegno alla lotta dei lavoratori della Fiat e dell’indotto di Termini Imerese”. E aggiungono che ”come due anni fa, anche oggi la situazione della Fiat e’ grave, basti citare solo la chiusura della Valdostana Plastici, con 20 lavoratori che da un giorno all’ altro hanno perso il lavoro”. Ai sindacati il Coordinamento ‘donne Fiat’ replica che ”e’ chiaro che si tratta di una proposta che vogliamo discutere con i lavoratori”. ”In questi due anni – dice la leader del coordinamento, Silvana Bova – abbiamo discusso varie volte con i rappresentanti sindacali su come utilizzare questa somma, il risultato e’ che questi 103 mila euro sono rimasti bloccati fino ad ora. Il Coordinamento, che e’ fatto di madri e di mogli di lavoratori, e’ convinto che con questi soldi si puo’ dare una mano a chi sta peggio di noi”. Ad aprire il conto corrente e’ stato il Coordinamento donne e quattro persone, due dello stesso Coordinamento e due esterni, hanno il potere di firma sulla smobilizzazione dei 103 mila euro.

Categorizzato in: