Acquistando in rete, si risparmiano l’umiliazione di commesse invadenti che vogliono vedere come stanno e possono accedere a una piu’ ampia selezione di taglie forti, spesso snobbate dalle boutique

Le signore britanniche piu’ in carne non devono piu’ fare la coda per provarsi nei camerini dei negozi vestiti in cui non entrano neppure. Trovando tutto quello di cui hanno bisogno su internet, stanno infatti facendo decollare le vendite di abbigliamento online. Cosi’ non solo si risparmiano l’umiliazione di commesse invadenti che vogliono vedere come stanno, ma possono accedere a una piu’ ampia selezione di taglie forti, spesso snobbate dalle boutique.
La corpulenta attrice comica Dawn French (la signora del dipinto in ‘Harry Potter e il prigioniero di Azkaban’) da tempo perora la causa delle donne con qualche chilo in piu’ che vorrebbero spendere e spandere in vestiti, ma non trovano nulla della propria misura nei negozi, tanto che ha addirittura creato un suo sito di abbigliamento online per taglie dalla 48 in su. Si chiama sixteen47: 16 come la piu’ taglia piu’ piccola disponibile (equivalente alla 48) e 47 perche’ il 47% delle donne nel Regno Unito veste come minimo questa misura.
Il mercato in questo settore presenta dunque delle potenzialita’ enormi e gli analisti prevedono che lo shopping online rivolto alle signore sovrappeso sia destinato a esplodere. Le vendite di capi di abbigliamento in taglie forti sono scese dal 64,4% al 61,6% del totale delle vendite di abbigliamento femminile nel Regno Unito, fra settembre e novembre del 2005 rispetto allo stesso periodo nel 2004. Al contempo le vendite online e per posta sono salite dal 13,1% di due anni fa al 14,3% della fine dello scorso anno. “Lo shopping da casa offre alle donne piu’ in carne un’esperienza sicuramente piu’ piacevole rispetto ai negozi”, ha spiegato al quotidiano britannico The Times Fiona Bell, ricercatrice della Tns Worldpanel Fashion.
Fra le societa’ di vendita per corrispondenza e online della Gran Bretagna piu’ popolari, figurano la Redoute e Brown, che possiede il marchio Simply be. Quest’ultimo, lo scorso ottobre ha registrato un balzo dei profitti di meta’ esercizio da 23,5 a 34,2 milioni di euro. Il boom dello shopping online – riporta il Times – e’ stato rivelato da un’indagine su 15.000 consumatori di tutto il Regno Unito. Ha sicuramente contribuito alla fuga dai negozi il fatto che il 55% delle donne britanniche – secondo uno studio della Icm – odia i camerini dei negozi, soprattutto visto il proliferare di quelli in cui ci si cambia insieme con le altre clienti. Anche le mamme costrette a fare acquisti con bimbi e passeggini appresso potrebbero fomentare ulteriormente l’esodo dai negozi.

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