(DIRE) Parma, 23 nov – La Provincia di Parma pubblica per la prima volta i dati sull’occupazione femminile nelle grandi imprese del territorio. I numeri sono, pero’, negativi. La flessione al ribasso, rispetto al biennio 2002-2003, e’ minima ma evidenzia “una condizione di segregazione lavorativa da
fronteggiare”, spiega l’assessore provinciale alle Pari opportunita’ Manuela Amoretti. “Analizzando le cifre- dice Amoretti- si nota che il fenomeno, nonostante sia sicuramente migliore rapportato alla scala nazionale, rileva comunque luci e ombre”. Bisogna allora intervenire con “una concertazione efficace, in grado di spingere le aziende a proporre soluzione concrete alla problematica”. In cifre, emerge che, per il biennio preso in esame, sulle 100 aziende della provincia con piu’ di 100 dipendenti (considerate, quindi, di grandi dimensioni), in 79 hanno risposto all’indagine dell’ufficio di statistica della Provincia di Parma. Il dato allarmante e’ che il Ducato supera solo Rimini (30,9%) e Piacenza (31,7%) nella classifica sull’occupazione femminile in gradi aziende della regione, con una percentuale del 36,9% su una media emiliano-romagnola del 44,5%. I settori meno “rosa” sono quelli manuali come le costruzione e la produzione di macchinari mentre, al contrario, c’e’ quasi un’egemonia femminile nel campo del sociale, medico-sanitario in primis (90,5%).
Altra maglia nera rappresenta l’incidenza nei contratti femminili del part-time con il 29,7% contro una media del 12,9% che pero’ si controbilancia con un gap considerevolmente positivo, rispetto al dato regionale (77,5%), del lavoro a tempo indeterminato, che arriva all’86,4%. “Il dato importante- dice la consigliera di Parita’ Regionale Donatella Orioli- e’ che si sia cominciato a pubblicare queste cifre anche a Parma. Sara’ cosi’ piu’ semplice programmare strategie per fronteggiare le problematiche cui le donne si scontrano per entrare nel mondo delle grandi aziende. E’ chiaro che questo e’ il primo passo, poi bisognera’ lavorare in sinergia con le imprese cercando di costruire un tavolo di concertazione in cui rispondere alla esigenze del mondo femminile della provincia”.
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