Un articolo pubblicato recentemente sul “Corriere Canadese” riporta la notizia dell’ordinazione sacerdotale di nove donne, avvenuta in maniera poco ortodossa.
Al di là della novità scandalistica, questo fatto di cronaca impone serie riflessioni su vari fenomeni che si verificano in territorio canadese. Mi riferisco in particolare alla nascita di tanti movimenti religiosi spontanei e alla fusione di movimenti pre-esistenti. Per esempio, a quello dell’United Church che accoglie i fedeli di estrazione cattolica e protestante. Altri fatti in precedenza hanno suscitato curiosità: è sufficiente pensare alle celebrazioni religiose di matrimoni fra omosessuali. Queste unioni non hanno destato alcuna reazione negativa da parte della popolazione, che si limita ad osservare fenomeni di costume ormai collaudati. Non conosco esattamente che cosa pensano i cattolici canadesi in merito all’ordinazione sacerdotale delle donne. È chiaro, però, che questo episodio “rivoluzionario” è sintomatico di un’evoluzione non necessariamente negativa della società.
In Canada, la donna occupa posti di primo piano in tutti i settori. Perché non potrebbe degnamente assurgere a livelli di alta responsabilità anche in ambito religioso?

Antonia Chimenti

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