DOMANI CAPIGRUPPO UNIONE CAMERA E SENATO PER AVVIARE CONFRONTO
Roma, 30 mag. (Adnkronos) – Non ci sono le condizioni per un’intesa istituzionale sui vertici delle commissioni di Camera e Senato, dice la Cdl. Cosi’, chiusa una partita, per il centrosinistra se ne apre un’altra. Tutta interna. Se, come lasciano intendere le dichiarazioni rese oggi dagli esponenti del centrodestra dopo l”esplorazione’ del capogruppo ulivista al Senato Anna Finocchiaro, non c’e’ spazio per un accordo tra i due schieramenti, l’Unione dovra’, da qui al 6 giugno, data fissata per l’elezione dei veritici delle commissioni, avviare il confronto interno, tenendo conto non solo degli equilibri politici usciti dalle elezioni del 9 e 10 aprile scorsi, ma anche della sollecitazione delle parlamentari uliviste che oggi hanno incontrato il capogruppo alla Camera Dario Franceschini, la vice presidente Marina Sereni e Barbara Pollastrini, ministro per le Pari opportunita’, chiedendo una ”maggiore attenzione” al problema politico della rappresentanza femminile anche ai vertici delle commissioni parlamentari. Una questione che non potra’ non essere affrontata domani nella riunione dei capigruppo dell’Unione di Camera e Senato, nel primo appuntamento collegiale per cominciare a comporre il mosaico delle presidenze e vice presidenze di Montecitorio e palazzo Madama. Una partita che riserva margini piu’ ampi di ‘trattativa’ alla Camera, dove il centrosinistra puo’ contare su un vantaggio numerico ben differente rispetto a palazzo Madama, dove invece l’Unione dovra’ giocoforza scegliere le soluzioni piu’ convenienti per parare il prevedibile attacco che verra’ sferrato dalla Cdl. L’Ulivo, proprio in virtu’ del responso delle urne elettorali, vorra’ rivendicare per i suoi esponenti una consistente quota di presidenze e vice presidenze delle quattordici commissioni permanenti, fermo restando che i vertici di quelle di garanzia saranno appannaggio del centrodestra, come piu’ volte annunciato dalla maggioranza che ha gia’ votato con l’opposizione per eleggere i presidenti delle giunte di Montecitorio per il regolamento e per le elezioni.
E proprio alla vigilia della riunione dei capigruppo dell’Unione le parlamentari uliviste hanno rilanciato: ”abbiamo agito con il massimo tempismo”, dice all’ADNKRONOS la diessina Katia Zanotti, il cui nome e’ circolato in questi giorni come possibile candidata per una presidenza di commissione. ”La nostra iniziativa -aggiunge- non si limita ai criteri di scelta per gli incarichi in commissione, ma ha una valenza piu’ ampia. Vogliamo sollevare un problema che e’ e resta politico e che necessita un’attenzione maggiore di quella che finora c’e’ stata. Anche per non ripetere lo scacco che ha subito la rappresentanza femminile in occasione della formazione del governo. Da parte di Franceschini l’attenzione c’e’ stata. Ora ci auguriamo che possa tradursi in fatti concreti”. Alba Sasso, altra parlamentare della Quercia, indicata in questi giorni come possibile candidata ad un posto di vertice in una commissione a Montecitorio, conferma che il capogruppo ulivista a Montecitorio ha manifestato attenzione al problema. E ribadisce che l’incontro con Franceschini ha rappresentato solo una tappa, per quanto importante, di un percorso che dovrebbe portare ad un ”coordinamento femminile tra le parlamentari dell’Ulivo e tra queste e le colleghe di tutte le altre componenti dell’Unione”. ”A Franceschini abbiamo posto un problema politico e non solo di mera rivendicazione di posti: la questione della rappresentanza femminile va affrontato con assunzione di responsabilita’ da parte di tutti”, dice all’ADNKRONOS la diessina Carmen Motta, anche lei inserita dalle voci circolate in questi giorni nella rosa di possibili candidati per un ruolo di vertice in una commissione. ”Il confronto con Franceschini -aggiunge- e’ stato positivo, pacato e senza contrapposizioni”. Ma anche per lei la risposta alla sollecitazione giunta dalle parlamentari uliviste potrebbe in qualche modo controbilanciare la parziale delusione per il ruolo destinato alle donne dal governo Prodi. ”E’ vero -sottolinea- ci si aspettava qualcosa di piu’. Non si e’ arrivati dove noi speravamo si arrivasse”.
Nei prossimi giorni si vedra’ se l”attenzione’ mostrata da Franceschini, come hanno detto le parlamentari dell’Ulivo, si sara’ tradotta in fatti concreti. Allo stato non ci sono candidature certe, almeno per quel che riguarda le quattordici commissioni permanenti di Montecitorio. Domani probabilmente si sapra’ qualcosa in piu’, ma al momento i nomi in lizza restano quelli di qualche giorno fa: l’ex presidente della Camera Luciano Violante possibile candidato alla presidenza della commissione Affari costituzionali, mentre Pierluigi Mantini, della Margherita, potrebbe occupare lo scranno che nella scorsa legislatura e’ stato di Gaetano Pecorella alla commissione Giustizia. Per le commissioni Esteri e Difesa i possibili candidati potrebbero essere Sergio Mattarella e Valdo Spini. La
Quercia sembra decisa ad ottenere la presidenza della commissione Bilancio o della Finanze: in nomi dei possibili candidati sono quelli di Michele Ventura, Nicola Rossi e Francesco Tolotti. L’Ambiente dovrebbe andare ad Ermete Realacci, della Margherita, mentre per la Cultura e’ in corsa Pino Pisicchio dell’Italia dei valori. Anche la Rosa nel pugno reclama la presidenza di una commissione economica. Il candidato dell’alleanza radical-socialista dovrebbe essere il segretario di Radicali italiani Daniele Capezzone. I Verdi, che di certo non potranno ottenere la presidenza della commissione Ambiente, potrebbero far scendere in campo Marco Lion, candidandolo alla presidenza della commissione Trasporti, mentre i Comunisti italiani potrebbero candidare l’ex ministro Katia Bellillo al vertice della commissione Affari sociali. Con ogni probabilita’, il vertice di domani dei capigruppo dell’Unione comincera’ a far chiarezza sulla ‘griglia’ di candidati e sulla strategia che il centrosinistra vorra’ adottare in vista del confronto con la Casa delle liberta’ a palazzo Madama dove la partita e’ piu’ difficile.
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