A roma 70 casi in sei mesi
da DNews Roma
18-02-2010
Vivere da perseguitate in una prigione soffocante, celate dalle attenzioni morbose e dalle minacce di ex mariti e fidanzati accecati dalla gelosia. corteggiatori “ombra”. E’ questo il destino delle donne vittime di staiking, una parola inglese che indica gli atteggiamenti con i quali una persona rifiutata abbandonata perseguita I’altra provocandole stati di ansia e paura Un lungo incubo che coinvolge anche chi sta intorno alla vittima. A Roma, secondo i dati elaborati dalla questura negli ultimi sei mesi sono state punite 67 persone (26 arrestie 4l denunce): 35 di queste sono coniugi legalmente sposati o divorziati Inoltre, il questore Giuseppe Caruso ha emesso trenta provvedhnenti di ammonimento a carico di altrettanti autori delle molestie, un avvertimento prima di eventuali sanzioni penali. Dietro a ogni persona ammonita, denunciata o arrestata c’è una storia di sofferenza. «Bigliettini di insulti lasciati sul parabresza dell’auto, appostamenti sotto casa o sui luoghi di lavoro, un bombardamento di sms che può arrivare anche a 150 messaggi al gioro vioienze flsiche e minacce anche a parenti e amici: è così che la vita di una donna vittima di staiking diventa impossibile», spiega Gabriella Tambone, psicologa di Telefono Rosa, associazione che offre anche consuienze gratuite grazie allo “Spòrtello atalldng”. Lo staiker, generalmente un uorno che non riesce a sopportare l’abbandono, si serve sempre più della tecnologia. «Usa Facebook magari con identità false, per spiare la vita privata della donna -continua la psicologa- tormenta la sua vìttima con mail e messaggi». Sofferenze che durano a lungo. «Sono tante le donne che sopportano per anni. Sono spaventate, hanno costanti attacchi di panico, disturbi del sonno, sono guardinghe e non riescono più a uscire di casa. Molte donne temono che lo stalker possa fare del male ai figli, le minacce sono rivolte anche a loro». Cosa può spingere a non denunciare subito le persecuzioni? «Spesso hanno paura di conseguenze peggiori -continua la dottoressa Tambone- si vergognano o magari si illudono di poter cambiare lo stalker che magari è il fidanzato o l’ex. Noi offriamo consulenza psicologica, cerchiamo di fare comprendere la realtà e poi, quando serve, un supporto gjudico». Un percorso lungo e difficile nel quale però le donne «non soio sole».
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