(ANSA) – BEIRUT/DUBAI, 16 DIC – Gli Emirati Arabi Uniti hanno celebrato oggi la prima fase delle prime elezioni nei 35 anni della loro storia: uno sparuto gruppo di elettori, scelti dalle autorita’ federali, e’ stato chiamato ad eleggere 20 dei 40 membri del Consiglio nazionale federale, e tra centinaia di candidati, oltre a cinque uomini hanno scelto una donna, Amal Abdullah al Kobaissi. Nelle liste dei candidati figurano in tutto oltre 400 nomi, il 14 per cento dei quali di donne. Gli elettori sono poco piu’ di 6.700, ossia meno dell’uno per cento dei circa 80 mila cittadini nativi degli
Emirati, su un totale di 4,2 milioni di abitanti, in massima parte immigrati dai Paesi dell’Estremo e Medio Oriente. Oggi, con il sistema elettronico, unico caso nella regione, si e’ votato nella capitale Abu Dhabi e nel piccolo emirato di Fujairah. Lunedi’ e mercoledi’ si votera’ negli altri cinque emirati che, guidati da monarchie ereditarie assolute, formano la federazione. Il Consiglio nazionale federale e’ un organismo consultivo, privo di poteri legislativi. La meta’ dei suoi 40 nuovi componenti verra’ scelta dalle autorita’ federali. Per quanto di portata limitata, l’evento viene pero’
cosiderato ”storico”, perche’ ”consentira’ agli uomini e alle donne degli Emirati di partecipare al processo decisionale del Paese”, ha sottolineato lo sheikh Mohammed bin Rashid al Maktum, emiro di Dubai, vice presidente e primo ministro della federazione. E proprio le donne tra i candiati sono apparse particolarmente determinate. Nel corso della campagna elettorale molte hanno acquistato spazi pubblicitari sui quotidiani e hanno pubblicato le proprie foto, in cui in molti casi vengono ritratte con il capo coperto dal velo islamico. Nei maggiori centri hanno anche allestito tende per incontrare gli elettori ed esporre con chiarezza i loro programmi. Nel ricco emirato di Dubai, una delle candidate piu’ attive e’ Mona Abu Samra, una giornalista sulla trentina, che si definisce una ”figlia degli Emirati”. La sua piattaforma contempla in particolare l’ obiettivo di contrastare il costante aumento del costo della vita e delle abitazioni per gli strati piu’ poveri della societa’. Ma anche la necessita’ di portare ”sangue nuovo” nel Consiglio nazionale e nella vita sociale del Paese. Il successo ottenuto oggi da Amal (in arabo Speranza) Abdullah al Kobaissi, sembra gia’ darle ragione e segnare una continuita’ con la nomina, nel 2004, della prima donna ministro, Sheika Loubna, responsabile dell’economia.

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