Aveva 83 anni. Ha avuto un ruolo di primo piano nella meccanica quantistica e nella divulgazione scientifica

Tullio Regge con il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano
ROMA – E’ morto il fisico Tullio Regge. Torinese, 83 anni, ha avuto un ruolo di primo piano nella meccanica quantistica e nella divulgazione scientifica. Malato da tempo di sclerosi, negli ultimi tempi aveva avuto un peggioramento ed era stato ricoverato per una polmonite nell’ospedale San Luigi di Orbassano di Torino, dove è deceduto ieri sera.
Le scoperte.
E’ considerato uno dei “grandi protagonisti” della fisica italiana e mondiale per i suoi contributi nel campo della relatività generale e della meccanica quantistica, e nello stesso tempo un grande divulgatore che ha avuto un forte impatto sui giovani. Professore emerito al Politecnico di Torino, le ricerche teoriche di Regge hanno dato importanti e originali contributi alla fisica delle alte energie, all’astrofisica, alla teoria dei gruppi, alla meccanica statistica e alla fisica delle basse temperature. Insieme a fondamentali contributi alla meccanica quantistica, fra cui l’elaborazione di un nuovo approccio alla relatività generale, ha fornito rilevanti novità nel campo della fisica delle particelle e dei buchi neri
“Regge ha dato un contributo importante alla fisica, a esempio, con la scuola a Torino sulla supergravità e la teoria delle stringhe, che tenta di combinare insieme la relatività che descrive il macrocosmo e la meccanica quantistica che invece descrive il microcosmo, governato da leggi completamente diverse – spiega Antonio Masiero, vicepresidente dell’Istituto Nazionale di fisica Nucleare (Infn) – . Alcune delle teorie sviluppate dal fisico torinese sono state la base per costruire altri modelli teorici: come la teoria dei poli di Regge, che descrive l’interazione fra forze nucleari forti e particelle elementari e che poi, prosegue Masiero, è stata ripresa dal fisico Gabriele Veneziano nel suo modello che ha dato origine alla teoria delle stringhe”.
Alla fine degli anni Cinquanta, quando era ricercatore in Germania, Regge elaborò contributi alla formalizzazione dei processi di urto di particelle ad alte energie, nei quali sviluppò il concetto di momento angolare complesso e di poli (i cosiddetti “poli di Regge”) della matrice d’urto, usati poi nella fisica delle alte energie. Nei primi anni sessanta definì quello che è noto come “calcolo di Regge”, una formulazione della relatività generale basata sui simplessi.
I riconoscimenti.
Ha studiato e insegnato al Max Planck Institut di Monaco di Baviera e all’Università di Princeton e in seguito al Politecnico di Torino. Ha ricevuto importanti riconoscimenti come la Medaglia Einstein della Fondazione Lewis Strauss. Era membro dell’Accademia dei Lincei. E’ stato eurodeputato dal 1989 al 1994 come indipendente del Pci e poi Pds. Al suo lavoro di scienziato ha affiancato la passione della divulgazione con numerosi libri, tra i quali “L’universo senza fine” (Oscar Mondadori), “Lettera ai giovani sulla scienza” e “Spazio, tempo e universo” (con Giulio Peruzzi, Utet). Ha collaborato con “La Repubblica”, “La Stampa”, “Le Scienze” e altre testate.
Nel campo della divulgazione si è occupato soprattutto di buchi neri e relatività generale che riusciva a spiegare, conclude Masiero, con un linguaggio molto accessibile e con stile avvincente. (24 ottobre 2014)


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