Ansa e quotidiani hanno strillato l’annuncio del farmaco italiano, ma i produttori smentiscono. Solo 10mila dosi per la sperimentazione e, se andrà bene, somministrazioni sul campo nella primavera 2015
Guido Romeo
Ebola è uno dei virus più pericolosi per l’uomo, ma certe volte attacca anche l’informazione. La notizia che l’Oms ha scelto il vaccino italiano ordinando un milioni di dosi, rimbalzata ieri da diversi media come le pagine di Corriere.it, Ansa e Repubblica.it è falsa.
La rettifica arriva dall’azienda Okairos, che produce il vaccino e dalla casa madre, la multinazionale GlaxoSmithKline. Il vaccino prodotto dalla Okairos, la biotech fondata da Riccardo Cortese a Basilea nel 2007 e venduta l’anno scorso a GlaxoSmithKline, è ora allo stadio di sperimentazione clinica nell’uomo sia in USA che in UK sono in corso di produzione 10mila dosi. “Non mi risulta fondata la notizia che tale vaccino sia stato adottato dall’ Oms, e certamente non c’ è stata nessuna richiesta per una fornitura di un milione di dosi” sottolinea lo stesso Cortese.
Dalla direzione italiana di GlaxoSmithKline arriva un’ulteriore precisazione. Il vaccino contro Ebola esiste ed è nella prima fase di sperimentazione sull’uomo, ma la cosiddetta “fase 1” non si concluderà prima di gennaio-febbraio 2015. Solo allora si potrà pensare a una fase 2 con somministrazione a personale medico sul campo.
La Okairos ha sede in Svizzera e laboratori a Napoli (presso il Ceinge) e a Pomezia (in joint venture con l’Irbm Science Park). La produzione delle dosi necessarie per questa fase avverrà in alcuni stabilimenti di Pomezia. La multinazionale farmaceutica precisa che l’industrializzazione necessaria ad arrivare alla produzione di centinaia di migliaia o milioni di dosi deve ancora essere messa a punto.
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