Sono arrivate le scuse da parte dell’allenatore del Napoli nei confronti della reporter di Canale 21: «Le ho accettate, ma ha sbagliato»
TORINO – “Sei una donna, sei carina e per questo non ti mando a fare in c…”. Una frase dettata un po’ dal nervosismo e po’ dall’ironia che spesso caratterizza le conferenze di Maurizio Sarri. Comunque la si guardi, le parole dette ieri sera dal tecnico toscano alla giornalista di Canale 21 Titti Improta restano forti. Ecco perché l’ufficio Stampa del Napoli, tramite il portavoce Nicola Lombardo, ha subito porto le proprie scuse alla giornalista campana a fine conferenza stampa, scuse poi confermate dalla stessa Titti Improta ai media. La giornalista di Canale 21 è stata eletta lo scorso ottobre nel Direttivo dell’Ordine dei giornalisti della Campania, con la qualifica di segretario e presidente della Commissione pari opportunità. Inoltre è la figlia di Gianni Improta, ex centrocampista del Napoli negli anni ’70.
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LA NOTA DELL’ORDINE – Nonostante ciò il polverone è stato inevitabile, con attacchi e prese di posizione da parte di colleghi e addetti ai lavori, e che ha costretto persino all’intervento diretto dell’Ordine dei Giornalisti della Campania attraverso le parole del presidente Ottavio Lucarelli: “A telecamere spente Sarri si è poi scusato, ma rimane la gravità della sua risposta che segna non solo il gergo volgare dell’allenatore, ma il suo disprezzo verso la stampa e verso le donne. Totale solidarietà alla collega Titti Improta, segretario dell’Ordine della Campania e presidente della Commissione pari opportunità, che sta ricevendo in queste ore messaggi e sostegno da tutta l’Italia“, si legge all’interno della nota. Una brutta pagina di sport in una domenica già amara in casa Napoli.
VIDEO Sarri: «Sei una donna e non ti mando…»
«SCUSE ACCETTATE» – Titti Improta è intervenuta su Canale 21 per raccontare dettagliatamente quanto accaduto nel corso della conferenza stampa dell’allenatore Maurizio Sarri nel post-partita di Inter-Napoli. Ecco le sue parole: “Ho fatto una semplice domanda a Sarri cercando di portarlo sull’argomento Juve e lui mi ha risposto con quell’osservazione poco elegante, poi però la domanda gliel’ho fatta e lui mi ha risposto. A fine conferenza è venuto da me ed aveva comunque un tono scherzoso. Io gli ho fatto capire che non era il caso di fare battute del genere in pubblico e mi è sembrato sinceramente pentito, imbarazzato. Mi ha chiesto scusa e mi sono sembrate scuse vere, dopo mi ha anche abbracciato con affetto, perché evidentemente si era reso conto dell’accaduto. Non condanno Sarri per ciò che ha fatto, sicuramente ha sbagliato ma credo l’abbia capito subito. Se dovessi definire Sarri sessista o omofobo non lo direi: le sue scuse mi sono sembrate vere e oneste, non credo avesse intenzione di offendere. Credo si sia trattata di un’affermazione rilasciata con leggerezza: ci sono luoghi in cui è opportuno tenere un linguaggio consono e non trascendere e una conferenza stampa è uno di questi luoghi. Ho apprezzato le scuse di Sarri e le accetto, ma credo che a livello comunicativo ci sia stato un errore da parte sua“.
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