Alta mortalità delle api, scarsa coordinazione, apatia e iperattività nel comportamento. I cocktail di pesticidi, anche quelli che includono sostanze chimiche considerate sicure per gli impollinatori, possono compromettere la vita delle api. Le attuali misure per la valutazione del rischio delle sostanze chimiche in agricoltura non riproducono le condizioni che le api trovano in natura, perdendo di vista i possibili pericoli.
È quanto emerge da uno studio del Dipartimento di Scienze Biologiche dell’Università della California San Diego (UCSD), pubblicato il 10 aprile 2019 sulla rivista scientifica Proceedings of the Royal Society B. La ricerca dimostra che il Sivanto, nuovo insetticida sistemico a base di flupyradifurone prodotto dalla Bayer CropScience e divenuto popolare in tutto il mondo come sicuro per le api, i bombi e le coccinelle, può causare danni agli impollinatori. In relazione alla stagione, all’età degli insetti, e in combinazione con un comune fungicida può provocare comportamenti anomali che compromettono la sopravvivenza delle api. La ricerca, a firma del biologo Simone Tosi, dell’Università della California San Diego (UCSD), adesso all’Agenzia Francese per la sicurezza dell’ambiente, dell’alimentazione e del lavoro (ANSES, Università Paris Est), e di James Nieh, professore di scienze biologiche dell’Università della California San Diego (UCSD), – finanziata dall’UCSD e dalla Fondazione Avaaz -, pone l’accento sulla complessità della valutazione delle nuove sostanze chimiche destinate all’agricoltura, tra le principali cause del declino delle api.
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