e l’azienda blocca gli esuberi fino al 2017

ele - ELECTROLUX, 
 GLI STABILIMENTI RESTANO APERTI
Manifestazione dei dipendenti della Electrolux

Lo afferma una nota del Ministero dello Sviluppo Economico, dopo l’incontro tra le parti di oggi: confermati i livelli produttivi, nuovi investimenti e niente taglio ai salari. Il governatore del Veneto Zaia: “Bene così”. Ma i sindacati e la Serracchiani (Fvg): “C’è ancora molto da fare”

ROMA – Tutti e quattro gli stabilimenti italiani di Electrolux restano aperti, su tutti e quattro si prevedono investimenti e niente esuberi, almeno fino al 2017. Lo dice la nota ufficiale del Ministero dello Sviluppo Economico sull’esito della riunione del Tavolo dedicato alla vertenza Electrolux, durata circa quattro ore, che si è tenuta oggi pomeriggio a Roma tra l’amministratore delegato dell’azienda Ernesto Ferrario, i sindacati e le istituzioni. “Un esito”, si legge nel comunicato, “che seppur con accenti diversi viene comunque giudicato dai partecipanti un passo avanti”, come ha ribadito nel pomeriggio anche il ministro dello Sviluppo Economico, Federica Guidi. Le parti si incontreranno nuovamente il 16 e il 28 aprile prossimi.

Il comunicato. “Dopo l’illustrazione, da parte dell’Ad di Electrolux, del nuovo piano industriale – si legge nella nota – si è dipanato un dibattito articolato, durante il quale le organizzazioni dei lavoratori, pur registrando il progresso compiuto dall’azienda, hanno giudicato ancora non sufficienti le prospettive indicate. Le Regioni hanno preso positivamente atto del respiro che la vertenza prima non aveva e rimarcato come sia venuta meno qualsiasi ipotesi di chiusura di impianti o di decurtazione salariale. Il Ministro Guidi ha confermato che il Governo è pronto a mettere in campo le misure già annunciate, ovvero il sostegno agli investimenti e la possibile decontribuzione dei contratti di solidarietà che il Ministro Poletti ha ricordato essere subordinata all’accordo tra le parti”.

I sindacati. Soddisfazione, seppur contenuta, da parte dei sindacati. Per la Cgil “c’è un passo avanti e merita di essere riconosciuto, ma la trattativa continua”, ha detto il responsabile settori produttivi Salvatore Barone. “Il punto positivo di oggi è la definitiva rinuncia di Electrolux a chiedere tagli di salario”, secondo il coordinatore nazionale Uilm del settore degli elettrodomestici, Gianluca Ficco. Mentre per il segretario nazionale Fim Cisl, Anna Trovò, sono “apprezzabili i presupposti del nuovo piano, la trattativa Electrolux è riaperta”.

Zaia e Serracchiani: “Ok, ma…”. Anche la politica si dice soddisfatta, ma con riserva. “Si tratta di un buon punto di partenza per la trattativa”, ha sottolineato il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia. “La decontribuzione di 15 milioni di euro per le aziende che utilizzano i contratti di solidarietà – aggiunge – è un buon inizio. A questo bisogna aggiungere i contributi delle 4 regioni e i fondi comunitari per la formazione”. Più scettica invece la presidente del Friuli Venezia Giulia, Debora Serracchiani: “Le decisioni del vertice di oggi sono fatti positivi” ha detto, ma “ancora molto è il lavoro da fare”.

Il caso. La vicenda Electrolux, colosso multinazionale svedese nel settore elettrodomestici, ha fatto molto discutere nelle ultime settimane dopo l’annuncio di una serie di tagli dell’azienda per evitare una possibile chiusura dei complessi industriali in Italia, mettendo a rischio soprattutto quello di Porcia (Pordenone). Il piano dell’azienda aveva messo in allarme i governatori locali di Friuli, Veneto, Emilia Romagna e Lombardia, che nei mesi scorsi hanno chiesto, anche con polemiche interne ai singoli partiti, l’intervento deciso del governo per difendere i lavoratori ed evitare il drastico taglio dei salari e dell’orario di lavoro. (07 aprile 2014)

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