ea - ELEZIONI AMMINISTRATIVE: LE DONNE SI FANNO SENTIRE

Si avvicinano le elezioni amministrative di maggio e le donne si fanno sentire. Lettere, appelli, richieste di spezzare il monopolio maschile in politica e di scegliere l’equa rappresentanza. Ma anche di più: ai candidati sindaci, agli eletti negli enti locali, si chiede un ulteriore passo in avanti. Che si accorgano che le città sono abitate da donne e uomini e che le politiche hanno un impatto differente su di loro e che adottino, a questo scopo, il bilancio di genere. A Genova, «per la prima volta dal dopoguerra a oggi» dicono le promotrici, tutte le associazioni femminili e femministe si sono messe intorno al tavolo. Risultato una lettera aperta con richieste precise – oltre al bilancio di genere, anche azioni contro la violenza e uno spazio in città per le donne – rivolta al candidato sindaco Marco Doria.
A Torino la Commissione regionale pari opportunità ha invitato i candidati sindaci piemontesi di questa tornata elettorale e i partiti per spiegare loro che «candidare le donne migliora la politica» e proporre un codice di autoregolamentazione per garantire pari presenza nelle liste elettorali.
Le donne genovesi, spiega Silvia Neonato che è una delle prime firmatarie, hanno già ottenuto da Doria alcune risposte: «Si era già impegnato a formare, in caso di elezione, una giunta paritaria, ora ha detto sì al bilancio di genere e si è dichiarato disponibile ad incontri periodici. Noi abbiamo avanzato le nostre richieste, ma anche offerto le nostre competenze per il futuro della città. Le candidate poi verranno invitate ad un incontro pubblico alla fine di aprile: per “farsi forza femminile” attraverso il nostro comitato».
Da Torino Laura Onofri, che è vicepresidente della commissione regionale Pari opportunità, ricorda i punti fondamentali dal codice di autoregolamentazione, già accettato dai segretari regionali di Pd, Sel e Federazione della Sinistra: presenza di almeno 40% di donne in lista, alternanza donna/uomo, sostegno delle candidature femminili durante la campagna elettorale. Alle candidate e ai candidati sindaci – per ora sono arrivate poche risposte, ma il lavoro è agli inizi –la Commissioneha rivolto una lettera. Gli impegni richiesti sono la formazione di giunte paritarie, l’attenzione alle donne negli incarichi di giunta e nelle nomine nelle società partecipate e, appunto, l’adozione del bilancio di genere «per promuovere uno sviluppo umano e sociale paritario tra i generi».
In Puglia, infine, in questi giorni si discute della legge elettorale regionale ed è nato, con un passaparola su Facebook, il Presidio 50e50. Un gruppo trasversale di donne vigilerà sulla riforma che il consiglio regionale si appresta a varare. L’obiettivo è quello contenuto nella proposta di legge popolare sulla quale si vanno raccogliendo le firme: liste formate al 50% da uomini e al 50% da donne, pena la non ammissibilità e doppia preferenza. (Assunta Sarlo, Aprile 2012)

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