Il gigantesco e sofisticatissimo componente misura 14 metri d’altezza, 9 di larghezza e pesa 300 tonnellate
E’ made in Italy il primo magnete che dovrebbe consentire a Iter, il più grande impianto sperimentale al mondo per la fusione nucleare, di produrre energia pulita. Il gigantesco e sofisticatissimo componente (14 metri d’altezza, 9 di larghezza e 300 tonnellate di peso) è stato prodotto nello stabilimento spezzino di Asg Superconductors, che successivamente ne dovrà produrre altri 9 esemplari.
Il prototipo presentato a La Spezia è il primo dei 18 che costituiranno il cuore del reattore a fusione nucleare Iter, in costruzione a Cadarache, nella Francia meridionale. Gli altri nove saranno prodotti in Giappone.
E’ prevista nel 2025 la prima sperimentazione della fusione nucleare con il reattore Iter. La conferma arriva dal direttore generale del progetto Iter, Bernard Bigot. “Quando abbiamo iniziato il progetto c’era grande entusiasmo – dice a margine della cerimonia nello stabilimento Asg della Spezia del primo magnete per Iter – e i 35 Paesi coinvolti avevano fissato la scadenza al 2017 per l’accensione del plasma.
Campo magnetico un milione di volte superiore a quello terrestre – I magneti superconduttori saranno fabbricati per il confinamento del plasma incandescente dell’impianto che dovrebbe raggiungere una temperatura di 150 milioni di gradi centigradi. Si tratta di bobine gigantesche in grado di sprigionare un’energia molto più grande di quella necessaria a farli funzionare. Il campo magnetico che genereranno sarà circa un milione di volte più potente di quello della Terra.
“Siamo molto orgogliosi – commenta Davide Malacalza, presidente di Asg Superconductors – noi e tutti quelli che hanno lavorato per costruirlo: il capo della produzione quando per la prima volta ha mosso questa bobina ha avuto la pelle d’oca. Ci sono voluti cinque anni per realizzare il prototipo”.
Fusione nucleare, come funziona il reattore Iter
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