di Antonia Chimenti

Nel perenne gioco fra essere ed apparire si svolge la vita in società, ovunque.
Quand’anche non ci sia il desiderio malintenzionato di ingannare resta sempre aperta la possibilità di fraintendere e di essere fraintesi.
In che misura chi mira alla chiarezza ha buone opportunità di sopravvivere nell’equilibrio e di stabilire sane relazioni con gli altri?
Questo interrogativo coinvolge tante persone oneste ed intelligenti che non vogliono essere considerate “pecore” in mezzo ai “lupi”.
L’equilibrio e la serietà sono spesso stimolo e giustificazione per l’arroganza di chi crede di esercitare bene la sua intelligenza, utilizzandola sotto forma di furbizia.
Non resta che subordinare la morale alle strategie difensive della prudenza e della cautela, la` dove occorrono, perché in una società corrotta il gioco a carte scoperte è lesivo per la persona che lealmente lo pratica.
Ci soccorre in questo un aforisma del saggio Baltasar Gracian, un gesuita vissuto alla corte di Spagna nel secolo XVII:
“Scrivi le tue intenzioni in codice” (1).

(1) Traduco dal testo The art of wordly wisdom, New York, 1992, p.54

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