Si scrive beneficenza o beneficienza? Sufficenza o sufficienza? La risposta corretta è rispettivamente beneficenza e sufficienza. Se dovesse assalirvi un dubbio sull’ortografia di queste due parole o di altri termini con desinenze simili, ricordatevi questa semplice regoletta empirica suggerita da Fausto Raso su Il Cannocchiale: non prendono la i dopo la consonante c i vocaboli composti da una parola di senso compiuto nella parte iniziale. Nel caso di beneficenza abbiamo bene, dunque non inseriremo la i dopo la c e così faremo anche per i derivati: es. beneficente e non beneficiente.
Per quanto riguarda il modo corretto di scrivere sufficienza applichiamo la stessa regola empirica: in questo caso la prima parte della parola, il prefisso suffi, non è un termine vero e proprio e dunque scriveremo sufficienza e non sufficenza. Sintetizzando prendono la i dopo la c le parole che nella loro prima parte contengono un prefisso. Avremo dunque efficienza e non efficenza, sufficienza e non sufficenza. Lo stesso discorso vale per i derivati: si scrive sufficiente e non sufficente, efficiente e non efficente e così via discorrendo.
Venendo alla regola ortografica vera e propria la i rimane sempre nelle parole che terminano in –ciente e –cienza quando è etimologica, derivante cioè da parole con etimo in -cientis e -cientia. La i di sufficienza è etimologica perché deriva dal latino sufficientia, mentre beneficenza non ha una i etimologica in quanto deriva dal latino beneficentia.
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