Roma 23 nov. (Adnkronos Salute) – L’Agenzia italiana del Farmaco (Aifa) valutera’ eventuali deroghe ai limiti previsti per la prescrizione dei farmaci contro la sterilita’. Mantenendo fede ”al criterio utilizzato fino ad oggi: la tutela per la salute della donna”. Lo assicura la presidente dell’Aifa, Antonella Cinque, che chiedera’ alla Commissione tecnica scientifica dell’Agenzia di ”approfondire, con grande serenita’, l’argomento” . E’ questa, in sintesi, la risposta della presidente dell’Aifa alla lettera inviata oggi dall’Associazione ‘Amica Cicogna’ e firmata anche da donne parlamentari di diverse schieramenti, tra le quali Emma Bonino. Nella missiva si chiedeva di ”garantire a tutte le donne le stesse opportunita’ di cura”.
”La Commissione tecnica scientifica dell’Aifa – spiega Cinque all’Adnkronos Salute – non ha introdotto la nota 74, che limita la distribuzione dei farmaci contro la sterilita’, per problemi di spesa. L’obiettivo principale e’ quello di tutelare la donna”. Il trattamento di stimolazione ovarica indicato dagli esperti dell’Aifa ”e’ quello previsto – continua Cinque – dalle linee guida internazionali ed e’ gia’ applicato nei protocolli ospedalieri”. E la limitazione a due cicli di cura ”ha il solo lo scopo di salvaguardare la salute della paziente”. Se pero’ ”ci sono eccezioni – continua – chiedero’ di concedere il farmaco in regime di gratuita’ a condizione che non ci siano pregiudizi per la salute. E se, la donna puo’ sottoporsi in tutta sicurezza a piu’ trattamenti, oltre ai due previsti – conclude – non e’ giusto che debba pagarsi i farmaci da sola”.

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