Berna, 17 feb. (Adnkronos/Adnkronos Salute/Ats) – In aumento gli aspiranti genitori italiani con problemi di infertilita’ che, per avere un figlio, scelgono di varcare il confine e di rivolgersi alle cliniche svizzere. L’eventualita’ che tra gli effetti della nuova legge nazionale sulla fecondazione assistita ci potesse essere un aumento del ‘turismo della provetta’ era tra i principali timori di chi si opponeva al testo approvato martedi’ scorso dalla Camera. E una prima conferma arriva proprio da Oltralpe: gia’ ”dal dicembre scorso assistiamo a un chiaro aumento delle richieste da parte delle donne italiane”, ha infatti dichiarato Michael Jemec, responsabile del Centro fertilita’ della Svizzera italiana ‘ProCrea’. Per ora mancano cifre precise, ma un’impennata delle domande dalla penisola e’ stata osservata anche nel Centro cantonale di fertilita’ dell’ospedale regionale ‘La Carita” di Locarno: ”Negli ultimi mesi il numero di italiane che chiedono informazioni e’ decisamente cresciuto”.

PROCREAZIONE ASSISTITA: FAMIGLIA CRISTIANA, LEGGE LAICA E BUONA

(ASCA) – Milano, 18 feb – Il testo approvato in parlamento sulla procreazione assistita e’ migliorabile ma importante e complessivamente si tratta di una buona legge laica. Lo sostiene Francesco d’Agostino, presidente del Comitato nazionale di bioetica nella rubrica ”primo piano” di Famiglia Cristiana. Secondo lo studioso, uno dei meriti della legge e’ senza dubbio quello di aver posto fine al Far west sulla procreazione che esisteva nei centri di procreazione che aveva finora consentito ”qualunque pratica procreativa”. D’Agostino, poi, cerca di smontare alcuni pregiudizi che a suo parere hanno accompagnato questa legge, con ”argomenti inconsistenti”. ”Primo fra tutti, – sostiene D’Agostino – che si tratti di una legge cattolica, inaccettabile per uno Stato laico. Alla radice di questo argomento pretestuoso c’e’ una rozza assimilazione dell’aggettivo ”cattolico” e dell’aggettivo ”etico”. E’ vero che non e’ una legge eticamente neutrale, dato che sceglie di difendere un principio etico ritenuto fondamentale (il rispetto della vita in generale e di quella nascente in particolare). Questo principio non e’ cattolico, ma laico: lo dimostra il fatto che molti non credenti lo condividono. Del resto, proprio perche’ e’ un principio laico, i credenti lo ritengono valido per tutti e non lo fondano su dogmi o indicazioni magisteriali, ma sulla ragione umana”. Altro argomento e’ che si tratti di una legge ”che attenta ai diritti riproduttivi delle donne e ai princi’pi della legge sull’aborto”. Un osservatore ingenuo – aferma D’Agostino – potrebbe rilevare ”che ogni nuova legge interagisce con le leggi gia’ esistenti, attivandone a volte innovative interpretazioni. Quando la legge sara’ promulgata, potrebbe accadere anche questo, pur se sappiamo che in Italia discutere sulla legge 194 e’ ritenuto politicamente piu’ che scorretto. Ma e’ improbabile”.

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