Il film del regista franco-senegalese Alain Gomis, che racconta la storia della cantante Félicité,
è dedicato alla dialettica tra lotta e rassegnazione
Vincitore dell’Orso d’Argento Gran Premio della Giuria alla 67esima Berlinale, il suggestivo film “Félicité”, del regista Alain Gomis, ha aperto il RomAfrica FilmFestival 2017 alla Casa del Cinema di Roma. Basato su una storia vera e sulla sceneggiatura di Alain Gomis, Olivier Loustau, Delphine Zingg, il film racconta le alterne vicende di Félicité, una donna africana indipendente e orgogliosa che lavora come cantante in un locale a Kinshasa, la cui vita viene sconvolta quando il figlio di 14 anni rimane vittima di un incidente e rischia di perdere una gamba se non si troveranno i soldi necessari per l’operazione. La ricerca disperata di Félicité, attraverso le strade della città, si smarrisce nel mondo dei sogni, va alla deriva, fino a quando l’amore, pur nella durezza della vita, la riporterà alla musica ed alla realtà.
La pellicola, originale e toccante, girata con la tecnica dei primi piani che raccontano le tante emozioni contrastanti dei protagonisti, è un omaggio alle donne africane e, più in generale, alla capacità delle donne di resistere ed adattarsi alle asperità della vita: “La gestazione di un film – ha raccontato il regista – dura alcuni anni e porta con sé molte cose: conoscevo molte donne senegalesi, forti, che rifiutavano ogni compromesso, affrontavano la vita a testa alta e non si arrendevano mai. Ammiravo questa coerenza ma nello stesso tempo riflettevo sull’idea di sottomettere la propria vita alla volontà di qualcun altro in certe circostanze. All’inizio di tutto ci fu un mio giovane cugino che ebbe un incidente e come risultato di cure mediche inadeguate perse la gamba. Non ho mai dimenticato la sua espressione: un ragazzino di 17 anni che aveva perso ogni senso di spensieratezza. La sua storia era anche legata a quella di sua madre che era stata accusata di oscuri maneggi. Alla base del film c’è questa semplice realtà che mette a confronto l’invisibile di tutti i giorni”.
Bravissima nei panni di Félicité, l’attrice protagonista, l’esordiente Véro Tshanda Beya Mputu, cantante nella vita. Molto importante la colonna sonora del film, che spazia dalla musica di Kasai Allstars a quella di Arvo Pärt, e che contribuisce a fornire atmosfere particolari ai diversi momenti dell’opera. Il film è distribuito in Italia dalla Kitchenfilm di Emanuela Piovano.
Alain Gomis è un regista francese, bissau guineano e senegalese. È nato nel 1972 in Francia dove è cresciuto. I suoi due primi cortometraggi, “Tourbillons” (Vortici) e “Petite lumière” (Piccola luce), sono stati selezionati e premiati in molti festival internazionali. Nel 2001 ha girato il suo primo lungometraggio, “L’Afrance”, vincitore del Pardo d’Argento al Locarno Film Festival. I film successivi sono: “Andalucia” del 2007, con Samir Guesmi, e “Tey” con Saul Williams, selezionato in concorso a Berlino e vincitore del Golden Stallion a Fespaco (Costa d’Avorio) nel 2013. Come socio di Granit Films, insieme a Newton Aduaka (regista nigeriano, Ezra) e Valérie Osouf (regista francese), Alain Gomis lavora anche con il produttore Oumar Sale (Cinékap) ad un programma di formazione per giovani filmakers e tecnici in Senegal (Up-Cortometraggi).
Félicité è il suo quarto lungometraggio. (Inserito da Elisabetta Colla)
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