A Roma, dal 21 al 25 Settembre, la prima festa nazionale de IdV.
R ilancio della “Questione Morale” e Patto Etico. Pari Opportunità, larghi consensi.

Di Daniele Silvestri

Doveva essere una “festa”, ed alla fine così è stato. In barba a tutti quelli che, chissà, guardano scettici all’ancor giovane – ma non per questo ingenuo – movimento che Antonio Di Pietro ha voluto germogliasse, in una Repubblica derubata dell’onestà degli ideali; il cui nome, “Italia dei Valori”, incarna, oggi, molto più di quanto possa dire una sua letterale accezione. Lo dimostra l’incoraggiante successo ottenuto dalla “Festa dei Valori”, tenutasi a Roma, al parco della Resistenza dell’8 Settembre, dal 21 al 25 Settembre, voluta dal Presidente IdV, Antonio Di Pietro, patrocinata, organizzata e portata all’elevatezza di significativi contenuti e consensi dal dipartimento delle Pari Opportunità diretto da Wanda Montanelli, quale rappresentazione di un connubio degli intenti di condivisione e crescita di una politica ed una società fondate sull’equità morale, e sulla tutela delle “minoranze” afone di prime pagine, che contraddistingue il mondo donna, e gli ideali di “giustizia”, congeniti nell’Italia dei Valori.
Fatti, non chiacchiere. E’ stato questo il leitmotiv della “Festa dei Valori” – imperniata sui temi caldi che l’Idv intende apportare, attraverso il meccanismo delle “primarie” del prossimo 16 Ottobre, alle “politiche” –, in un contesto di “apertura” all’intrattenimento poliedrico, e di impegno ed approfondimento tematico, per una festa finalmente non paesana, candidata ad aprire un varco nelle generali definizioni degli appuntamenti politici aperti al pubblico.
Nel “villaggio dei Valori”, messo in piedi con gran dispendio di energia ed un entusiasmo impari dalle Pari Opportunità, non sono mancati momenti di vivida intensità culturale, passaggi di pura ricreazione, e sottolineature politiche stimolanti, all’ombra della gradevole cornice del “verde” del parco, del multicromatico movimento degli stand culturali voluti dall’organizzazione, e del via vai plurietnico dei presenti, in questa “cinque giorni” dall’auspicato, e conseguito, buon esito.
Circa due mesi fa, il Presidente de IdV conferiva l’incarico de la “Festa dei Valori” alle “Pari Opportunità” confidando nell’ingegno propositivo della sua coordinatrice; in un lungo percorso, a tratti snervante, di contrattempi e isolamenti organizzativi, si è giunti alla manifestazione in questo fine Settembre romano climaticamente comprensivo, attraverso la cooperazione e gli interventi di illustri personalità del mondo politico IdV, e nazionale, membri degli ambienti giornalistici e televisivi, ed una rete di associazionismo dai concetti fortemente radicati nella sensibilità politica dell’IdV: hanno esposto stand, strutture come l’Amref,, Emergency, Amnesty International, Casa Internazionale delle Donne, Sum, Commercio Solidale, Protezione civile Ares Antemnae, Folkstudio Gallery, stimate Case editrici, Gallerie d’arte, e via discorrendo; ognuna con i propri suoni, le proprie voci, che la “Festa dei Valori” ha voluto nel rispetto di una emancipazione più globalmente considerata.
Ma la “Festa dei Valori” è stata molto più di tutto questo: un momento di coesione, condivisione, dialogo, rispetto, interventismo. Negli stand di “Orizzonti Nuovi”, sono stati offerti programmi politici dell’IdV, documenti sulla “festa”, moduli nei quali ogni cittadino ha potuto esprimere la propria opinione sui “punti etici” che Di Pietro intende portare al programma di governo dell’Unione, quasi fosse un cantiere programmatico da accesso libero agli italiani di “valore”.
E ancora: c’è stato spazio, mercoledì, per i nuovi linguaggi della comunicazione e delle tecnologie applicate alla politica, con docenti delle università di Siena e del Lumsa di Roma, spettacoli di rock, soul, e musica beat. Si è parlato di ambiente e natura, e del problema energetico internazionale; dei cancri globali del terrorismo, della miseria e della guerra, poiché il bene più ampio, la pace, è nell’animo di Antonio di Pietro, e dell’Italia dei Valori tutta, come cardine da cui proiettarsi in un futuro dove la tolleranza e la libertà facciano il paio con un giustizia equa e solidale, per cui l’Italia reciti un ruolo da protagonista senza armi, e senza violenza.
Nell’allestimento della festa dei Valori decisamente non solo “nostrana”, è stato offerto ascolto a rappresentanze molteplici; tra esposizioni etniche, specialità tipiche regionali, ha riscosso credito l’offerta vegetariana dei gazebo ove si è sviluppata la materia del “vegetarianesimo” e del “biologico”. Argomenti, questi, messi in pista già mercoledì 21, quando lo psicologo Ciro Aurigemma, la biologa e Segretario Generale AVA, Leila Nicoletti, assieme a Letizia Giaracuni dell’Associazione “Stati Uniti del Mondo” ed a Chiara D’Ottavi hanno sviscerato la questione degli OGM e delle variazioni nell’alimentazione contemporanea.
Naturalmente, la giornata clou è stata Sabato 24 Settembre, quando, accanto ai colori e ai sapori degli stand e ai gazebo, alle ore 17 si è tenuta la “tavola rotonda” politica sulla “Proposta 102: il patto Etico”, tema caro al Presidente Di Pietro; che è intervenuto al dibattito accanto a Rosy Bindi, Willer Bordon, Vannino Chiti, Carla Mazzuca e Maura Cossutta, moderati dal giornalista Oliviero Beha, che ha ricordato il suo libro “Crescete e Prostituitevi”, sottolineando la stessa urgenza di una nuova politica, al pari di quanto ha espresso il Presidente IdV. Nel dialogo, aperto ad una platea gremita ben oltre le iniziali aspettative ad all’orecchio di numerosi seguaci, reporter e curiosi, il Presidente IdV ha ricordato che la sua candidatura alle primarie non è una contrapposizione agli altri “concorrenti”, ma un utilizzo democratico di un nuovo strumento politico attraverso cui inserire, nel più generale programma politico della coalizione del centrosinistra, alcune priorità proprie dell’IdV, sovente disattese, eppure fondamentali per un’Italia che nei “valori” ritrovi le sue radici. Il rilancio della “questione morale”, su tutto, ovvero un riavvicinamento ai cittadini con una “politica di servizio”, un governo responsabile, etico, trasparente, composto da una classe dirigente credibile e non oligarchica, che spinga verso la solidarietà ai deboli, un’effettiva emancipazione femminile ed una economia sana, eretta sulla competitività nei mercati, sull’occupazione e sulle famiglie; una politica ridotta di costi, fondata sul valore dell’articolo 11 della Costituzione italiana, che racchiuda gli ideali IdV, universalmente condivisi, di legalità per tutti, aliena dai conflitti di interessi, di uno Stato democratico per i cittadini e non ad personam, di una pace reale, senza morti.
Ma la serata di Sabato è continuata all’insegna dell’entusiasmo con lo spettacolo della compagnia teatrale di Lucio Pasquali, con Vera Beth e Giorgio Sessa, le cui pièce hanno riscosso notevole partecipazione. Di seguito, lo spasso dei “Pandemonium”, dal titolo “Sorrisi e Canzoni”, esibizione live intervallata da sketch esilaranti e da pensieri in musica, che il pubblico dell’IdV e dei numerosi incuriositi sopraggiunti, hanno sottolineato con acclamazioni plaudenti continue. Il Villaggio dei Valori è ritornato a popolarsi domenica mattina, con uno spettacolo di magie e teatrini riservato ai più piccoli, per poi riaprire il dibattito politico sui “Valori dell’Unione” alla presenza di Antonio Borghesi, Gennaro Calabresi, Mario Castorina, Giovanna Tatò, Vincenzo Siniscalchi, Adriana Zanese, e con la coordinazione di Giorgio Calò, per un approfondimento generoso e significativo. Le musiche di Oscar Bonelli hanno invece aperto la tavola rotonda conclusiva della Festa dei valori, battezzata dalla coordinatrice delle P.O. Wanda Montanelli, il cui tema “Percorsi di emancipazione e Ingressi Riservati” ha visto la presenza del giudice Tina Lagostena Bassi (che ha concluso il suo intervento con una sottoscrizione sulla legittimità della presenza reale delle donne in politica), Ilda Bartoloni, Stefanella Campana, Pia Locatelli, Marina Piazza, Francesca Santoro, Laura Moschini, e l’encomiabile moderatrice Rita Capponi. Raggiunte da Simona Torretta, la volontaria di un ponte per… nota per il rapimento terroristico in Iraq, intervenuta per la presentazione del suo libro “Otto anni e 21 giorni”, le donne presenti sul palco hanno impreziosito i temi del riscatto politico e istituzionale femminile, per cui le Pari Opportunità volute da Antonio di Pietro da anni si battono, istituendo un incontro imperniato sull’evoluzione storica del ruolo della donna nella società contemporanea, partendo dalla “pioniera” Lagostena Bassi, fino ad arrivare all’attuale immobilismo di carriera, che ancora colpisce personalità prestigiose dell’universo femminile; le quali ancora oggi scorgono le caligine di una quotidiana disuguaglianza sessuale contro cui, come ha sottolineato in conclusione il senatore Massimo Donadi, bisogna sempre battersi. Tra il pubblico un folto gruppo di esponenti dell’Associazione Donne d’Europa chiedeva in chiusura di intervenire, e gli “spazi aperti” della Festa dei Valori si dilatavano per mantenere la promessa di democraticità e dare voce ad Adriana Padovano Spano, presidente del gruppo. Per stabilire il valore assoluto di una società più “donna”, in politica, nella società e nell’arte, come già evidenziato dagli spettacoli “donne nel tempo” di Giorgio Carpaneto e dalla performance teatrale di Gabriella Quattrini “Inventati l’amore insieme a me”, nella serata di Venerdì 23. Sono stati infine conclusi i lavori domenica sera, dall’intervento di Pupa Garibba e dell’autrice Nella Condorelli, che hanno presentato il documentario “Figlie della terra di Canaan”; seguite, subito dopo, dalle confortanti note dei canti ebraici di Gabriele Cohen. Degna conclusione di una “festa” capace di identificarci, il cui prossimo appuntamento, tra un anno, avrà alle spalle l’esperienza di un esordio dalla viva dignità, e lungamente apprezzato.

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