di Nadia Angelini
Quando una donna osa con coraggio, riesce a svettare anche la cima più impervia!
Non posso dire di esserne stupita, tuttavia, sono convinta che in ogni donna alberghi un sentimento misto d’orgoglio e dignità ripagata quando, su centomila, una ce la fa.
E’ stato certamente con un brivido di commozione che il Cile intero ha accolto il giuramento di fedeltà al suo paese, espresso da una sua piccola, grande figlia.
Quel giorno nel salone d’onore del congresso, a Valparaiso, era un tripudio di applausi e commozione.
Nel momento in cui Ricardo Lagos, presidente uscente, passò la fascia tricolore e la stella che furono di Salvador Allende, a Micelle Bachelet, anche lo sguardo più severo, del militare più duro, si arrossò velandosi di commozione.
Lei, è una donna speciale, è colei che ha osato l’incredibile ed ha ottenuto l’insperabile: lei è il nuovo Presidente del Cile!
Davanti al Palazzo della Moneda c’è un cartellone di una bambina con le ali. Quella bambina è il Cile. E’, però, anche Michelle.
Sono certa che ogni donna sia dotata di ali: amo credere che infinite e lusinghiere possibilità sono lì ad attendere chi, tra loro, avrà il coraggio di volare più in alto.
Non è forse stato sempre così?
Tutto è possibile all’universo maschile: molto è precluso a quello femminile.
La figlia del generale d’aviazione Alberto Bachelet, torturato a morte, non si è ripiegata sul suo dolore, non si è consegnata al rancore, non s’è arresa perchè donna!
Lei invece, in quanto tale, ha lottato con una forza d’animo insospettabile, si è gettata nel futuro ed ha vinto e superato il passato. Forse che un uomo avrebbe potuto fare meglio e di più?
Angela Jeira, sua madre, ha accolto il suo trionfo asserendo che, se suo padre avesse potuto commentarlo, avrebbe detto di lei: “ Figlia di tigre!”
Il mio “Credo etico” mi porta a non condividere pienamente alcune sue scelte private, tuttavia, posso asserire di provare per lei un’ammirazione sconfinata.
Credo che questo tipo di entusiasmo derivi da una intima pacificazione del mio sentirmi donna, che vola metaforicamente sulla scia del suo successo.
Apprezzo di questa figura femminile, soprattutto, la sua pienezza di intenti.
Non riesco a scorgere in Lei soltanto la politica in carriera; leggo in questo suo destino, a volte travagliato, la coscienza piena di sé e del suo ruolo a tuttotondo.
Non è concesso pensare altrimenti di colei che, anche inseguendo il suo sogno di gloria, ha reso giustizia al Primo ruolo che la natura ha assegnato alla donna:l’essere madre.
Creature nate tutte sotto lo stesso cielo; ci siamo incamminate lungo una strada a volte impervia, sempre difficile, altre impossibile.
Tutte insieme, affiancate e sostenute da ideali comuni, lottiamo per affermare la nostra identità.
Michelle ha tagliato il traguardo.
Lei, il chirurgo che, per motivi politici, non poté esercitare la sua scelta; la stessa che per tener fede al suo impegno interiore divenne poi pediatra e ancora lei che non trascurando la sua femminilità, partorì tre figli.
Pensarla alla guida del suo Paese, non può che rendere speranzose e soddisfatte, del percorso compiuto, tutte le donne del mondo.
Felici per questa vittoria che è di Tutte!
Più consapevoli e battagliere che mai: una tra noi ha saputo dimostrare che ancora un altro adagio non è poi veritiero: dicendo donna non si dice danno!
E’ sicuramente l’opposto.
Ci sentiamo accomunate alla saggezza di pensiero che è propria dell’uomo; aggiungiamo inoltre, a questa, la dolcezza e la sensibilità che , in ogni occasione della vita, non può che accrescere e potenziare qualsiasi buon traguardo.
Grazie figlia di tigre, hai illuminato un grande orizzonte: noi donne siamo tutte con Te!
Commenti