“Continua, a discapito delle polemiche nostrane, la love story tra la stampa inglese e la capitale italiana. Se Conde Nast Traveller, la più autorevole e famosa rivista di viaggi al mondo, ha celebrato con enfasi gli straordinari ristoranti della Città Eterna, questa volta sono le più tradizionali e storiche trattorie romane con i loro piatti tipici e unici al mondo a conquistare gli elogi delle penne incorruttibili d’ oltremanica. Si è accorto dell’ eccellenza di Roma persino il più prestigioso quotidiano finanziario della City, il Financial Times, che dedica un ampio reportage firmato da David Winner alle più antiche trattorie capitoline nelle quali si possono gustare esclusive specialità locali dai sapori pieni di tradizione e passione”. Così in una nota della Klaus Davi & Co. “Per qualcosa fuori dal comune non perdete il Quagliaro, in Largo mola di Bari, dove i romani fanno la coda per qualcosa di veramente interessante: le quaglie all’ aceto di Tiberio Picarelli servite con fughi, olive nere e una ciriola tagliata a metà. La ciriola è una specie di piccola baguette, un tempo il vero pane tipico romano, che è degna di nota nonostante sia stata quasi portata all’ estinzione dalla padana “rosetta” milanese prodotta ormai in massa. Per qualcosa di più trendy a tarda sera i più giovani affollano il Bar Pompi, in Via Albalonga, per una cucchiaiata del
famoso tiramisù nelle sue deliziose versioni alle fragole, al cioccolato o con banana e Nutella. Poco distante da Campo de’ Fiori – continua Winner – si trova un’ antica istituzione con tanto di tovaglie di carta a quadretti e finti affreschi del 19esimo secolo: Dar Filettaro, la cui principale attrazione è appunto il filetto di baccalà salato e fritto. La Filettaria è una degli ultimi bastioni di questa secolare tradizione. Invece Da Said, presso l’ antica Fabbrica del cioccolato in via Tiburtina, la vera rivelazione sono i piatti di pasta e pesce che si possono gustare resi unici dall’ ingrediente principe di questo luogo, il cioccolato. Assolutamente da assaggiare: i tonnarelli con formaggio, pepe e scaglie di cioccolato, nonché i calzoni marmorizzati, una specialità della casa con ricotta, cioccolato e melanzane. Nel piccolo quartiere di Casilino-Mondrione – conclude il Financial Times – Betto e Mary difendono con perizia il cibo della tradizione. Purtroppo, trattorie come queste si stanno estinguendo così come i piatti della classe “operaia”. Tuttavia, a Roma questi luoghi non sono solo posti dove mangiare, ma veri e propri simboli di una cultura da preservare!”. (OMNIROMA03 LUG 12)
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