ABORTO – MONTANELLI(IDV); EMENDAMENTO APPREZZABILE
AIUTA LA MATERNITA’ SENZA INCIDERE SULLA LIBERTA’ DELLE DONNE
(ANSA) – ROMA, 1 dic – Wanda Montanelli, responsabile per le pari opportunita’ dell’Italia dei valori, giudica apprezzabile l’emendamento alla finanziaria per il sostegno economico alla maternita’, senza rimettere in discussione la legge sull’aborto.”L’emendamento alla finanziaria che tende ad agevolare economicamente le donne in gravidanza e’ da apprezzare – spiega l’esponente dell’Italia dei valori – perche’ amplia il contributo a categorie fino ad oggi escluse, a donne della fascia finanziariamente piu’ scoperta, e poi perche’ costituisce una premessa alle azioni che si intende mettere in atto con il prossimo governo dell’Unione dove sono previsti lungimiranti sostegni all’infanzia”. ”Qui non si tratta – spiega la Montanelli – di un bonus ‘una tantum’, ma di un fattore strutturale che ha obiettivi di lunga gittata”. ”Questo – prosegue Wanda Montanelli – non incide certamente sulla liberta’ di coscienza delle donne e sul loro diritto di ricorrere all’aborto, ma ”e’ piuttosto un modo per sostenere un principio di base che riguarda tutti, laici e cattolici, e considera l’infanzia una parte della popolazione su cui puntare per lo sviluppo equilibrato del paese”. ”Il fine – e’ la conclusione puo’ essere economico o morale a seconda dei punti di vista, pero’ una cosa e’ certa: un bambino che nasce e’ una ricchezza per il paese e su ogni bambino e’ necessario investire fino a quando raggiunge la maggiore eta’ e l’indipendenza economica”.
DA DS E DL EMENDAMENTO ‘ANTI ABORTO’. VERDI: STRUMENTALE
(ASCA) – Roma, 30 nov – Un assegno di 250 euro al mese, a partire dal sesto mese di gravidanza, a favore delle future mamme, disoccupate e con un reddito familiare non superiore a 40.000 euro. L’emendamento alla finanziaria a sostegno della maternita’ e definito ‘anti aborto’ ep stato presentato dai ds e dalla margherita, firmatari Giuseppe Fioroni (dl), Rosy Bindi (dl) e Livia Turco (ds). Per le ragazze madri in difficili condizioni economiche e sociali l’assegno sale e 350 euro a partire dal terzo mese di gravidanza. La misura di sostegno, secondo quanto prevede l’emendamento, parte dal primo gennaio 2006 e riguarda le cittadine italiane, comunitarie ed extracomunitarie con permesso di soggiorno. Ma la proposta non piace ai verdi che la giudicano ”strumentale”. ”Le politiche di sostegno a favore della maternita’ – ha detto Luana Zanella – sono sacrosante e vanno realizzate attraverso i finanziamenti agli enti locali e al fondo sociale, entrambi taglieggiati dal governo di destra. L’emendamento in questione, invece, presta il fianco alla politica demagogica di Storace e al rinato fronte anti aborto. Mi pare un autogol”.
BINDI: EMENDAMENTO ANTICIPA PROGRAMMA UNIONE
(ANSA) – ROMA, 30 NOV – L’emendamento della Margherita e dei Dl sull’assegno di gravidanza ”e’ una piccola anticipazione di quello che fara’ il governo dell’Unione”. Lo ha detto Rosi Bindi, commentando l’emendamento alla Finanziaria da lei presentato insieme alla diessina Livia Turco e al collega della Margherita Giuseppe Fioroni. ”Il nostro programma – ha detto Bindi – e’ quello di estendere i diritti a quelle lavoratrici e a quei lavoratori che oggi non ne hanno, perche’ hanno le nuove tipologie di contratto. Oggi una lavoratrice cosiddetta co.co.co o con i contratti della legge Biagi non ha la tutela della maternita’. Noi abbiamo voluto estendere a loro le tutele che hanno le lavoratrici delle grandi imprese e della pubblica amministrazione. Non potendo intervenire sulle materie ordinamentali abbiamo monetizzato queste tutele, prevedendo un assegno di 250 euro mensili a partire dal sesto mese di gravidanza”. ”E poi – ha spiegato l’ex ministro – per le ragazze madri in condizioni di disagio sociale ci siamo ispirati alla laicissima Francia e alla Gran Bretagna, che hanno un assegno mensile dal terzo mese di gravidanza rispettivamente di 450 e di 800 euro; noi lo abbiamo proposto di 350”. Quanto alla copertura, l’emendamento utilizza i soldi che nel testo della finanziaria vengono usati per il bonus bebe’. ”Noi proponiamo – ha aggiunto – misure universalistiche ma anche un minimo selettive. Anche per questo l’emendamento e’ l’anticipazione di una misura strutturale che adotteremo quando andremo al governo”. Inoltre e’ stato presentato un’altro emendamento che ”anticipa il programma dell’Unione” e riguarda il sostegno alle famiglie con anziani non autosufficienti.
TURCO: EMENDAMENTO A SOSTEGNO MATERNITA’
(ANSA) – ROMA, 30 nov – ”Un emendamento a sostegno della maternita’, che completa la legislazione vigente, promossa dall’Ulivo”. Cosi’ l’onorevole Livia Turco (Ds) definisce l’emendamento presentato con Rosy Bindi che, con gli altri presentati dai Ds nell’ambito della 194, ”completano la
legislazione a tutela della maternita’ che avevo promosso da ministro per la Solidarieta’ sociale”. Secondo la parlamentare diessina, la richiesta di modifica presentata con la Margherita e gli emendamenti Ds si propongono di tutelare la maternita’ delle ragazze madri equiparando le lavoratrici dipendenti a tempo determinato con quelle che, con i nuovi contratti previsti dalla legge Biagi, non hanno nessuna tutela”. ”Vogliamo sfatare – ha aggiunto Livia Turco – la retorica del governo che colpevolizza le donne e le lascia sole. Noi, invece, vogliamo rispettare la liberta’ di scelta e non lasciare sole quelle donne che vogliono un figlio ma sono in difficolta”’.
CAPEZZONE: DA ULIVO PROPOSTA DEBOLE PER AIUTARE DONNE
Roma, 30 nov. (Adnkronos) – ”Quanto alla proposta avanzata da Livia Turco, Giuseppe Fioroni e Rosy Bindi di un assegno mensile di 250 euro in gravidanza a partire dal sesto mese, l’unica ‘accusa’, l’unica ‘critica’ che posso fare e’ che mi pare una proposta debole, forse debolissima. Se si vuole fare una seria politica su quesi temi, non bastano ne’ queste medicine troppo annacquate ne’ i mille euro assegnati dal governo per i ‘nuovi nati’. Occorre una politica complessiva, fatta di assegni familiari, congedi parentali, asili nido”. Cosi’ Daniele Capezzone della segreteria della Rosa nel pugno commenta la proposta di un assegno per le donne in gravidanza avanzata dall’Unione. ”Su un altro piano, ma contemporaneamente -dice ancora Capezzone- non si abbia paura di parlare di sessualita’ e di informazione contraccettiva. Insomma, si facciano, insieme, l’una e l’altra cosa: una politica convincente per la famiglia e una seria informazione preventiva, sessuale e contraccettiva. E si consenta a ciascun individuo e a ciascuna famiglia di fare liberamente la propriascelta”.
NORMA DS-DL EVITA-ABORTO, SI’ VATICANO, CDL SPIAZZATA
PREMIER, 194 NON E’ TEMA DI GOVERNO, LIBERTA’ DI COSCIENZA
(di Milena Di Mauro)
(ANSA) – ROMA, 30 NOV – Con un emendamento subito ribattezzato ‘evita-aborto’, Margherita e Ds sparigliano le carte nel dibattito sulle misure a sostegno della natalita’ presenti in Finanziaria. Beppe Fioroni, Rosi Bindi e Livia Turco, due ex ministre del governo Prodi, propongono un assegno mensile a sostegno della gravidanza per ragazze madri o donne in particolari condizioni di disagio, e immediatamente ricevono la benedizione della Pontificia Accademia per la Vita, per voce di Monsignor Elio Sgreccia. La maggioranza si mostra disponibile al confronto, ma appare spiazzata, tanto che il ministro della Salute Francesco Storace in un primo momento plaude (”se l’opposizione evolve a me non fa che piacere”) per poi frenare (”attendo di conoscere il testo”), mentre quello per i Rapporti con il Parlamento Carlo Giovanardi polemizza: ”e’ solo una variazione sul tema, una proposta mascherata del bonus bebe’ presentato dalla maggioranza”. ”Ci avevamo gia’ pensato prima e ci stiamo lavorando. Faremo meglio noi…”, chiosa a sera la relatrice alla Finanziaria, Daniela Santanche’. Intanto Silvio Berlusconi annuncia che ”anche nella 194, come sulle altre cose, per Forza Italia vige la liberta’ di coscienza e non e’ un tema da inserire nell’agenda del governo ma spetta al Parlamento decidere in modo sovrano”. E An si precipita a chiarire che non c’e’ alcun contrasto tra la posizione del suo ministro della Salute, che vuole far applicare la 194, e il presidente del Consiglio. L’emendamento Ds-Dl sembra invece riaprire, sul piano delle misure concrete, il confronto tra l’ala riformista dell’Unione e l’episcopato, proprio mentre la Cei promette che non tacera’ su vita e famiglia. La proposta prevede due diversi tipi di intervento a sostegno della gravidanza. Per le ragazze madri in gravi condizioni di disagio sociale ed economico e comunque con un reddito non superiore a 25.000 euro annui viene previsto un assegno mensile di 350 euro, a partire dal terzo mese di gravidanza (cioe’ l’ultimo entro il quale si puo’ decidere di abortire) fino al momento del parto. L’altra misura, come spiega Rosi Bindi, in realta’ e’ un modo di allargare la tutela della maternita’ anche alle donne (italiane, comunitarie ed extracomunitarie con regolare permesso di soggiorno) casalinghe, disoccupate o con nuovi contratti di lavoro flessibile (i cosiddetti co.co.co previsti dalla legge Biagi, scoperti da tutela per la maternita’). A partire dal sesto mese di gravidanza verra’ loro concesso un assegno mensile di 250 euro, a condizione che non superino il reddito familiare di 40.000 euro. ”Un buon precedente”, elogia subito Monsignor Elio Sgreccia della Pontificia Accademia per la vita. Ma per Luca Volonte’, capogruppo dell’Udc alla Camera, ”fatti i conti, tra il bonus bebe’ e le misure avanzate oggi dall’ex ministro Bindi non c’e’ paragone, perche’ il bonus figlio ha il vantaggio di non essere ridotto alla figura della mamma single in difficolta”’. E il vicesegretario centrista Ermina Mazzoni, rivendicando la paternita’ della proposta all’Udc, parla di una vicenda ”emblematica della difficolta’ con cui gli ex popolari e parte dei Ds vivono questi temi”. Riccardo Pedrizzi, responsabile per le Politiche della famiglia di An, trova sbagliato parlare di emendamento anti-aborto ”perche’ il sostegno varrebbe a partire dal momento in cui la legge 194 non consente piu’ l’aborto per qualsivoglia motivo”. Francesco Giro, responsabile Fi per i Rapporti con il mondo cattolico, invece si congratula: ”Straordinariamente, con questa iniziativa legislativa affiora a sinistra una nuova cultura politica a favore della vita nascente e Fi non puo’ che rallegrarsene”. Anche Adolfo Urso, viceministro di An, plaude, rimarcando pero’ con la matita blu le ”profonde divisioni a sinistra” sul tema. La norma evita-aborto (che per il primo firmatario Fioroni ”e’ riduttivo definire solo tale”) prevede infatti misure che dividono nell’Unione. ”Se si vogliono mettere le donne italiane nelle condizioni di quelle che vivono in altri paesi stranieri – affermano le deputate diessine Buffo e Tropia – non basta un sostegno finanziario per alcuni mesi della gravidanza, bisogna potenziare il welfare e fare i servizi, contrastare la precarieta’ del lavoro”. ”Iniziativa strumentale”, commenta Luana Zanella, deputata dei Verdi. ”Proposta debole, forse debolissima”, condivide Daniele Capezzone, della segreteria della Rosa nel pugno. L’Udeur invece apre: ”Proposta interessante, purche’ compatibile con quelle da noi gia’ messe a punto sulla famiglia”. Intanto oggi arriva il primo via libera della commissione Affari sociali della Camera alla indagine conoscitiva sulla applicazione della legge 194. Unione e Nuovo Psi non partecipano al voto ma passa con i soli voti della maggioranza la proposta dell’Udc, che prevede un ciclo di audizioni tra tutti i soggetti chiamati ad operare dalla legge 194.
BINDI: GIOCANO SULLA PELLE DELLE DONNE (REPUBBLICA)
Cdl vuole raccattare qualche voto, sono cinici e crudeli
Roma, 1 dic. (Apcom) – “Li controllerò per certificare che non è possibile fare un accertamwento serio in tre settimane”. Rosi Bindi, ex ministro della Sanità dell’Ulivo, promette battaglia a proposito dell’indagine parlamentare sull’aborto voluta dal centrodestra. In un’intervista a ‘la Repubblica’ Bindi definisce “cinici e crudeli” i parlamentari della Cdl che hanno voluto l’indagine e promette di essere “impietosa” nel vigilarne sugli sviluppi. La mossa della Cdl viene derubricata come “elettorale” ma l’esponente dela Margherita si augura “che non faremo una campagna elettorale sull’aborto. Spero proprio di no, che la 194 non si tocca: lo hanno detto proprio tutti”. Quanto all’emendamento alla Finanziaria che prevede un aiuto per le donne incinte (250 euro a partire dal sesto mese di gravidanza, ndr) già ribattezzato bonus-mamma, Bindi chiarisce: “noi non proponiamo il bonus bebè del governo per dare un anno si e un anno no a tutti, anche al figlio di Totti (…) La nostra non è una misura una tantum, ma è un’anticipazione di quello che faremo quando andremo al loro posto”.
BOLDI: L’ASSEGNO SERVE A POCO ANZI A NIENTE
(AGI) – Roma, 1 dic. – ”Se partiamo dall’ assunto che la 194 e’ una legge non sull’aborto ma sulla tutela della gravidanza e della maternita’, la proposta dell’ Unione e’ corretta ma a poco serve l’assegno da dare alle ragazze in gravidanza perche’ non sara’ questo che fara’ decidere una donna a tenere un figlio e a non abortire e non saranno solo considerazioni di tipo etico-religioso che pure possono essere portati dai volontari dei movimenti antiabortisti”. Rossana Boldi, senatrice della Lega, interviene sul dibattito in questi giorni sull’aborto e sulla proposta Turco-Bindi. Secondo Rossana Boldi in una materia cosi’ importante ma nello stesso tempo delicata come l’aborto ”tutto puo’ servire ma – spiega – credo che una donna che decide di abortire per difficolta’ economiche ha bisogno che le venga proposto un percorso di sicurezza sociale che va al di la’ dei 9 mesi della gravidanza e anche al di la’ dei 3 anni di vita del bambino. Quindi forse sarebbe altrettanto utile collegare ad esempio i consultori con la rete delle borse lavoro, con possibilita’ di percorsi di formazione. Io credo che questa sarebbe la vera rivoluzione per una donna, tutto il resto possono essere proposte di tipo elettoralistico abbastanza strumentale”. Secondo la senatrice della Lega l’assegno in gravidanza e’ ”una visione un po’ limitativa” e ”un regresso a quello che bisognerebbe fare”, perche’ ”in questo paese si e’ fatto molto poco per un’altra parte della prevenzione che e’ quella delle gravidanze indesiderate e l’emergenza che si sta creando soprattutto verso immigrate dell’ est europeo che ormai rappresentano il 50 dei soggetti che abortiscono come anche – conclude – resta sempre un terzo aspetto ancora piu’ inquietante, quello delle ragazzine che vogliono abortire”.
VOLONTE’:MEGLIO IL BONUS BEBE’ DELLA PROPOSTA BINDI
Contrasta calo nascite
Roma, 30 nov. (Apcom) – “Fatti i conti tra bonus bebè e le misure avanzate oggi dall’ex ministro Bindi, non c’è paragone. Il bonus figlio ha una incidenza economica simile ma ha il vantaggio di non essere ridotto alla figura della mamma single in difficoltà”. Lo afferma il capogruppo Udc alla Camera, Luca Volontè, secondo il quale il bonus figlio è “anche un incentivo a contrastare il drammatico calo delle nascite nel nostro Paese, calo che in breve tempo farà dell’Italia un Paese a maggioranza di anziani con tutti i problemi connessi. Tra il “per tutti” e “per pochi” la nostra preferenza è per la continuità generale e non per lo spot futuro e ridotto dell’opposizione.
MAZZONI (UDC): PROPOSTA ULIVO RICALCA TEMI SOLLEVATI DA NOI
E’ DIMOSTRAZIONE DELLE DIFFICOLTA’ DEI CATTOLICI IN CENTROSINISTRA
Roma, 30 nov. (Adnkronos) – “La proposta dei parlamentari Bindi-Turco-Fioroni sugli argomenti che l’Udc ha sollevato in queste settimane, vale a dire una migliore applicazione della 194 e una politica di sostegno alla famiglia, e’ emblematica della difficolta’ con cui gli ex popolari e parte dei Ds vivono questi temi: pur di non cercare insieme una strada comune, prima liquidano le nostre argomentazioni poi le riprendono facendole proprie. E’ questa purtroppo la dimostrazione delle difficolta’ dei cattolici dell’Unione”. Lo afferma il vicesegretario dell’Udc, Erminia Mazzoni, commentando la proposta dell’Ulivo sull’emendamento cosiddetto antiaborto.
MAULUCCI-PICCININI (CGIL): NO A ‘BONUS MAMME’
(DIRE) – ROMA- “Se l’Unione inserira’ nel programma impegni effettivi per il sostegno alla maternita’ e per l’estensione dei diritti di maternita’ alle donne che ancora ne sono prive, non potra’ che farci grande piacere”. Lo affermano, in una nota congiunta, le segretarie confederali Cgil, Marigia Maulucci e Morena Piccinini, a proposito dell’emendamento alla Finanziaria che prevede sostegni per donne in gravidanza e le ragazze madri presentato da Ds e Dl. “Sarebbe pero’ bene-proseguono- che ogni anticipazione di quel programma eviti di essere fraintesa con provvedimenti che fanno parte dell’azione di governo e che si sostanziano in bonus di varia natura. Bonus bebe’ o bonus per la futura mamma alla fine rischiano di avere lo stesso effetto: vale a dire un welfare costruito sui trasferimenti monetari e non sull’allargamento della sfera dei diritti e dei servizi”. “In ogni caso- concludono le dirigenti sindacali- riterremmo importante evitare di dare ulteriore spazio a coloro che stanno attaccando i consultori e la legge 194, e non pensare che possano essere le soluzioni monetarie a mettere a tacere questi attacchi che vanno contrastati e fermati in quanto tali, evitando di legittimarli per vie traverse”.
CGIL: VIA EMENDAMENTO SU ASSEGNO A DONNE IN GRAVIDANZA
(ASCA) – Roma, 30 nov – ”Se l’Unione inserira’ nel programma impegni effettivi per il sostegno alla maternita’ e per l’estensione dei diritti di maternita’ alle donne che ancora ne sono prive, non potra’ che farci grande piacere”. Lo affermano in una nota congiunta le segretarie confederali Cgil, Marigia Maulucci e Morena Piccinini (a proposito dell’emendamento alla finanziaria che prevede sostegni per
donne in gravidanza e le ragazze madri), che aggiungono: ”Sarebbe pero’ bene che ogni anicipazione di quel programma eviti di essere fraintesa con provvedimenti che fanno parte dell’azione di governo e che si sostanziano in bonus di varia natura. Bonus bebe’ o bonus per la futura mamma alla fine rischiano di avere lo stesso effetto: vale a dire un welfare costruito sui trasferimeti monetari e non sull’allargamento della sfera dei diritti e dei servizi”. ”In ogni caso – concludono le dirigenti sindacali – riterremmo importante evitare di dare ulteriore spazio a coloro che stanno attaccando i consultori e la legge 194, e non pensare che possano essere le soluzioni monetarie a mettere a tacere questi attacchi che vanno contrastati e fermati in quanto tali, evitando di legittimarli pr vie traverse”.
BONUS BEBE’ DIVIDE CDL E ULIVO LANCIA BONUS GRAVIDANZA
PRIMO SI’ DELLA CAMERA A COMMISSIONE INCHIESTA SU LEGGE 194
Roma, 30 nov. – (Adnkronos) – ”In nessun paese al mondo si pone un tetto a questa misura. E porre un tetto vorrebbe dire dover fare accertamenti: si spenderebbe di piu’ di quanto si risparmierebbe”. Roberto Maroni spiega cosi’ ai cronisti la sua contrarieta’ a porre un tetto al bonus bebe’. Sia dato a tutti, e’ l’opinione del ministro del Welfare. Un’opinione che ha scatenato una ridda di polemiche nella Cdl. Intanto, perche’ rappresenta un ‘no grazie’ all’ipotesi, avanzata alla Camera da Forza Italia, di porre un tetto di reddito (40.000-50.000 euro) per l’erogazione dell’assegno di 1.000 euro per i nuovi nati. Polemico anche il ministro Udc, Carlo Giovanardi, convinto che un tetto sia necessario. ”Mi e’ molto simpatico il figlio di Totti ma per la sua famiglia, 1000 euro non rappresentano un granche”’ mentre sarebbe ”importante” per famiglie di reddito medio-basso. Dall’opposizione arriva un emendamento alla Finanziaria, siglato Ds-Dl, che prevede varie forme di assegno a sostegno della gravidanza. Alla Camera, intanto, la commissione Affari sociali ha dato il primo via libera, con il solo voto della Cdl (esclusa Chiara Moroni del Nuovo Psi) all’indagine conoscitiva sull’applicazione della legge 194. L’Unione ha abbandonato l’aula al momento del voto. Il premier Silvio Berlusconi lascia liberta’ di coscienza. ”Su questi temi come la legge 194 sull’aborto vige la liberta’ di coscienza in Forza Italia”.
”Il tetto non lo abbiamo messo nel 2004, quindi non vedo perche’ doverlo fare nel 2005. Non sono d’accordo perche’ e’ una misura universalistica”. Maroni, lasciando questa mattina la commissione Bilancio della Camera nell’ambito della discussione generale sulla Finanziaria, e’ stato molto netto sul no a limiti per il bonus bebe’. Per il ministro leghista ‘indagare’ su chi rientra nella quota dei beneficairi del bonus e chi no, sarebbe una spesa alta e inutile.”Costa di piu’ fare gli accertamenti piuttosto che dare 1.000 euro a tutti i beneficiari”, ha tagliato corto il ministro del Welfare che ha anche insistito sul ruolo dell’Inps nell’erogazione degli assegni. ”La gestione degli assegni affidata all’Inps nel 2004 ha funzionato bene. Vedo invece che ora sono state coinvolte le Poste. Non vedo perche’ -ha concluso- se una cosa ha funzionato bene va cambiata…”.
Il tetto di reddito al bonus bebe’ ”deve essere mantenuto”. Il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Carlo Giovanardi, ribatte al collega del Welfare Roberto Maroni contrario al porre limiti al beneficio. Per Giovanardi, invece, un tetto al bonus ”ci vuole e piu’ alto dei 40-50 mila euro annui ipotizzati. E’ una questione etica. Mi e’ molto simpatico il figlio di Totti -dice- ma per la sua famiglia, 1.000 euro non rappresentano un granche”’. Secondo il ministro centrista, invece, i 1.000 euro rappresentano ”una cifra importante per tutti coloro che hanno un reddito non solo basso, ma anche medio. Non capisco -conclude Giovanardi- perche’ prevedere il diritto al bonus bebe’ per tutti, sono convinto invece che bisognerebbe porre un limite anche alto alla possibilita’ di averlo”.
Comments