Profumo di addizione
vago sospeso torpore
a dilagare
su voci cadenze
slabbrate immagini:
la poesia si nasconde
in disparte origlia
sull’imbuto del mondo.
Poi… dalla piena delle origini
è fiore di ritorno
nel diverso emergere dell’anima
nuovo slancio attende
anzi, reclama.
A quando
la parola in sintonia con l’acuto
nuda illimitata in volto?
A quando
nel brusìo di voci pavide o sfrontate
il sibilo imprevisto
che s’affida e avanza
sapiente di una sola febbre
a vene calme o nel tormento?
LO SPIRITO DELL’ALTROVE
In questo tempo di semina
oscura
indigesta
solo qualche lucina
piccola virgola stregata
nell’infezione
di una grande farsa.
Sul provvisorio sorriso
incredulo di grazia
l’alito sa di sangue in vetrina
e non fa strepito.
Ampio senza segni di ripulsa
il fango sotteso a un onore di sabbia
non un filo di riscatto
un barlume di rimedio.
Discordante lo spirito “dell’altrove”
non naufraga
nei rivoli accesi dell’inganno
nella vana tarantella
ogni alba ritesse l’anima
allunga l’occhio impenitente
avanti… avanti…
e nessuno l’aiuta
se non la radice viva
di un “laggiù” lontano
a naso in sù
in devoto sperdimento.
Iole Chessa Olivares
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