Roma, 11 novembre 2005 – La Fondazione Risorsa Donna ha presentato ieri i risultati dello studio Bilancio di missione dello Stato Italiano verso lo stakeholder donna. La spesa dello Stato per i diritti delle donne.
Il 10 novembre 2005, presso la Camera dei Deputati (Palazzo Marini – Sala delle Colonne), sono stati presentati i risultati dello studio Bilancio di missione dello Stato Italiano verso lo stakeholder donna. La spesa dello Stato per i diritti delle donne, promosso dalla Fondazione Risorsa Donna, con il patrocinio del Ministero per le Pari Opportunità ed il contributo di Sanpaolo Imi, Sanpaolo Banco di Napoli e Fondazione Cassa di Risparmio di Roma.
Una sorta di “Bilancio di missione”, quasi un Bilancio sociale a favore del genere femminile in Italia dal dopoguerra ad oggi, che guarda agli interventi destinati esclusivamente e specificamente a sostenere diritti e spazi di opportunità civile e sociale per le donne.
Paola Barbieri, Presidente della Fondazione Risorsa Donna, in apertura dei lavori, ha sottolineato la novità di applicazione: “Più cresce nei cittadini la consapevolezza e conoscenza di questi strumenti più si farà forte l’esigenza di ‘pretenderli’ dall’amministrazione pubblica”. “Del resto oggi – ha continuato l’on.le Sen. Giorgio Napolitano, Presidente della Fondazione Camera dei Deputati – c’è una impellente esigenza di riordinare la Spesa Pubblica secondo priorità che siano veramente tali e, tra queste, naturalmente, c’è anche quella di sostenere una maggiore partecipazione delle donne alle cariche pubbliche come dimostrazione concreta dell’impegno nei loro confronti “. “Questo meccanismo di rendicontazione, non solo economica, ma sociale, – ha aggiunto la prof.ssa Isabella Rauti – ci consente di monitorare gli effetti e le ricadute delle pari opportunità”. Dalla ricerca emerge che in 56 anni (dal 1948 al 2004) lo Stato Italiano, per la realtà femminile, ha complessivamente speso 25 miliardi e 650 milioni di cui 14 miliardi e 500 milioni destinati agli interventi nel mercato del lavoro. Cinque le macro aree prese in esame: il lavoro (56,51% dello stanziamento di spesa complessiva), la salute (17,98%), la famiglia (14,66%), l’integrità e dignità della persona (8,38%) e, infine, la partecipazione politica (2,46%). Particolarmente significativa – come ha sottolineato il coordinatore della ricerca, Prof. Massimiliano Longo – la percentuale della spesa per i diritti delle donne sul totale delle entrate tributarie: 0,75% nel 2003 e 0,72% nel 2004.
Malgrado la multitudine di leggi dedicate alle politiche di riconoscimento di pari diritti ed opportunità, i numeri mostrano una notevole “avarizia” da parte dei responsabili delle politiche di spesa nel destinare risorse a favore delle donne. “In questo contesto – ha aggiunto l’on.le Silvia Costa – abbiamo avuto modo di vedere come ben 75 leggi non abbiano ricevuto alcun finanziamento rimanendo quindi, di fatto, solo buoni principi”. Secondo la Prof.ssa Maria Rita Saulle, recentemente nominata giudice della Corte Costituzionale, “Non c’è parità tra uomini e donne, le donne sono emarginate, non hanno gli stessi spazi, le stesse possibilità e le medesime condizioni di cui, invece, godono gli uomini”.
Il dott. Alfonso Iozzo, Amministratore Delegato del Sanpaolo IMI ha dichiarato che questa iniziativa rientra nella politica del Gruppo bancario a favore dello sviluppo del ruolo delle donne nella banca: “nel Sanpaolo IMI ormai le donne rappresentano la metà del personale e ben 634 filiali sono dirette da donne mentre delle 20 banche locali 3 sono guidate da donne”.
Sono intervenuti inoltre: Franco Parasassi, Direttore Generale della Fondazione Cassa di Risparmio di Roma; l’on.le Sesa Amici del Coordinamento Nazionale Democratiche di Sinistra; l’on.le Sen. Albertina Soliani, Gruppo Parlamentare Margherita DL.
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