Montagne innevate, ombrosi sentieri, fresche cascate. Sento ancora, come un’eco lontana, il verso amichevole delle dolci marmotte, il loro invito a procedere su, su, ancora più su, verso il rifugio.
Più si saliva, più il paesaggio da fiaba appariva nella sua incantevole bellezza.
Bastava un paio di scarponcini, una picozza, un maglione sulle spalle e l’avventura era possibile.
Un’avventura colorata da genziane, da minuscoli, umili, anonimi fiori, profumata da fragole e mirtilli, allietata da canzoni cantate insieme, nella purezza azzurra del nostro entusiasmo.
Antonia Chimenti
Commenti